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Operazione All In: cosa sta accadendo e perché i poker players possono stare tranquilli

30 maggio 2016 - 11:51

L'Operazione All in è morta o è resuscitata clamorosamente? Ecco perché i players possono stare moderatamente sereni. 

Scritto da Cesare Antonini

Ma quindi l'Operazione All In è resuscitata dopo che la Corte di Giustizia Europea l'aveva 'stramazzata' al suolo con un colpo dal quale neanche l'incredibile Hulk si sarebbe rialzato? Il caso del poker player brindisino, Roby S Sabato che in settimana ha ricevuto due bollettini postali da Equitalia per 53mila euro totali di cartella esattoriale, ha risvegliato le preoccupazioni dei giocatori italiani che negli scorsi anni avevano ottenuto vincite nei casino dello spazio economico europeo. Ovviamente nei tornei di poker. 

Se è vero che c'è chi, come Dario Nittolo, non riesce a vincere ancora la sua causa o chi, come Carlo Braccini e tanti altri, hanno dovuto faticare (sia emotivamente che economicamente) per vedere riconosciuta la loro posizione di innocenza di fronte alla giustizia, in generale le posizioni sono chiarissime: quell'Operazione lì, è illegittima e irregolare perché viola i principi di non discriminazione di un cittadino Ue sul suolo dello spazio economico comune oltre a basarsi su una notizia d'indagine totalmente inaffidabile e sulla quale è impossibile calcolare un esatto importo delle tasse da pagare.
E' logica e fisiologica un po' di apprensione e di ansia tra i players. Tuttavia bisogna essere lucidi anche se, di fronte a bollettini postali da 50mila euro è difficile rimanere impassibili e non posare la testa sul cuscino di notte senza pensare alla Spada di 'Equitalia' (non scomodiamo il buon Damocle) appesa sul soffitto.
Ma perché bisognerebbe mettere da parte paura e preoccupazione? La sentenza della Corte di Giustizia Europea e i precedenti di alcune commissioni tributarie sono davvero troppo chiare e lapalissiane per farsi prendere dal panico. Inutile tornarci.
Però, c'è sempre un però. E' possibile che qualche commissione tributaria arrivi tardi sempre per il grosso dubbio che ci attanaglia e cioè: ma come mai una sentenza che dovrebbe azzerare tutto impiega un anno e mezzo e forse ancora necessita di qualche altro mese, per essere recepita completamente dalle nostre amministrazioni fiscali? E come spesso argomentiamo, se la legge non ammette l'ignoranza, allora perché i legislatori e i giudici possono tranquillamente ignorare e danneggiare i cittadini che puntualmente non verranno risarciti?
E qui si incastra alla perfezione la storia di Roby S. Lo stesso player ha confermato che i due bollettini (da 16mila euro su 110mila di vincite ora sono addirittura oltre 53mila le richieste dell'Agenzia tramite Equitalia) sono arrivati per via dei ritardi della pronuncia del Tar locale in merito al ricorso presentato dal giocatore a novembre 2015. Ma un ricorso non dovrebbe sospendere qualsiasi provvedimento? O anche qui vale solo per lo Stato e non per i cittadini chiamati, invece, al pagamento di more di migliaia di euro?
Anche in questo caso il player/contribuente dovrà sostenere altre spese legali, altri problemi, altre ore a pensare a questi soldi da pagare nonostante l'Operazione sia illegittima.
Il problema vero è che la sentenza Cge deve essere ancora riconosciuta al 100 per cento dallo Stato Italiano (dopo 20 mesi dalla sua emissione) e il tutto è fermo in Commissione alla Camera dei Deputati. Il tutto dovrebbe comunque andare a buon fine pena una procedura d'infrazione dell'Ue nei confronti dell'Italia. Fortunatamente sono stati respinti alcuni emendamenti totalmente 'off topic', tra l'altro. Basti pensare a chi scambia il poker online per il poker live (Crimi del M5S) o chi vuole tassare in Italia queste vincite ignorando che la tassazione è già presente alla fonte sia nel live che nell'online. Insomma, l'ignoranza va bene purché arrivi dai politici e dagli esattori fiscali. Siamo davvero sereni.

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