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L'addio al brand Ept non può influire negativamente sui live di PokerStars

30 gennaio 2017 - 16:01

Il cambio del brand dell'Ept in PokerStars Championship e in PokerStars Festival non ha influito e non influirà sul successo del circuito. 

Scritto da Cesare Antonini

Il PokerStars Festival di Londra non è piaciuto a qualche italiano che è volato in Uk mentre altri reputano che il PokerStars Championship delle Bahamas siano state un flop perché è stato abbandonato il brand Ept. Calma. Facciamo ordine.
Premessa: esistono dei casi in cui il cambio di brand ha effettivamente influito sui risultati di un'azienda, di un evento; spesso il successo di un prodotto sta anche nel nome e nel packaging ma, attenzione, sotto deve starci la qualità altrimenti è inutile prendere i colori o i migliori artisti per vendere il nulla.
Pensiamo che il cambio di brand degli eventi live di PokerStars non possa minimamente influire nei risultati e nella qualità dell'organizzazione, anzi.


Ok, è vero, alle Bahamas un calo c'è stato e anche notevole. Ma l'evento era già stato ridimensionato nel 2016 quando il buy in venne uniformato agli altri main event Ept col taglio da 5.300 euro/dollari.
Il problema non è il cambio di nome e di brand ma di come si sta ridisegnando il poker live. Parliamoci chiaro: intervistando i migliori players e gli amatori di un certo livello, apprendiamo che le tappe imperdibili del circuito di Stars rimangono Barcellona e Praga oltre a Monte Carlo dove, però, cambia tutto a livello di field e di personaggi attratti dalla location che si muove su target anche superiori. Una volta c'era Sanremo tra le top location, Malta per due edizioni sembrava poter reggere il passo delle migliori ma l'ultimo stop di ottobre 2016 ha registrato un calo che potrebbe anche cancellare la location dalla vista di PokerStars (o trasformala in Festival).

Veniamo al Festival. L'esordio di Londra non è sembrato affatto male. Il main event garantiva 400mila sterline per 990 di buy in ma era prevedibile un superamento. Di certo la felicità degli organizzatori è stato vedere un 'double up' del prize pool guaranteed fissato in 826mila monete della regina.
Mancava un po' d'atmosfera? Forse. Il clima non era da Ept? Beh, ovvio, non era un Ept.
Quello che PokerStars ha cercato di fare è di incontrare la domanda con l'offerta. Londra, del resto, era stato un quasi flop con la tappa Ept che prometteva però di fare benissimo. In Europa c'è la sensazione che, tolte le tappe sopracitate, sia davvero complicato organizzare Ept da 500-600 players che per forza sfigurano con Barcellona e Malta. Forse Stars si è resa conto che non ha senso. Oltre a percepire l'arrivo in Europa di un brand forte come il Wsop Circuit unito ad una presenza capillare (forse troppo?) del Wpt National che alterna successi a risultati discreti. Una mossa doverosa e che forse verrà compresa col tempo. Ma che il live offerto da PokerStars crolli per un cambio di brand ci sembra davvero 'no sense'.
Quello che preoccupa è l'Italia. Si ripiegherà a Malta con un festival forse più sostenibile dall'isola? O si virerà su un casinò italiano (però quale visto che le caselle sembrano tutte occupate?) o meglio nella vicina Slovenia? Dall'Ipt di Malta che poi Ipt non è, non si hanno notizie di Live PokerStars nel nostro Paese. E conveniamo che, in questo caso, non è il cambio di brand il motivo che sta azzerando dal vivo un brand che in Italia ha fatto la storia.

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