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Poker online, minori e acquisti online: come i dati certi sgonfiano la demagogia

06 febbraio 2017 - 12:16

I giovani e internet, i maggiori pericoli non arrivano da poker e casino online, più dalle scommesse e senz'altro dai videogames. 

Scritto da Cesare Antonini

Che si stia creando una nuova popolazione di futuri gamblers tra i giovani non ci piove. Lo dicono da un bel pezzo gli esperi e lo confermano gli studi e i dati di mercato. Tuttavia quando si scende nel dettaglio e le analisi che vengono fatte sono precise e affidabili, si scopre che, alla fine, appena 1 giovane su 10 " utilizza carte prepagate o sistemi di pagamento online per scommesse e giochi legali on line, come poker o casino, riservati agli adulti". 
A dirlo è una ricerca condotta in esclusiva da IPSOS per Save the Children alla vigilia del Safer Internet Day che rivela tantissimi comportamenti dei giovani in relazione ad internet. E, una volta tanto, il gioco sembra essere una minaccia meno pericolose di altre. 
Certo la ricerca scopre la famosa 'acqua calda' visto che ci viene a dire che "adulti e ragazzi vivono una vita sempre più social, con una media di più di 5 profili a testa, e sono sempre più connessi via smartphone (il 95% degli adulti e il 97% dei ragazzi ne possiede uno)". Ma va?


Semmai i problemi sono altri: "Gli utenti sono quasi del tutto inconsapevoli delle conseguenze delle loro attività in rete: sanno che mentre navigano i loro dati vengono registrati (i due terzi sia degli adulti che dei ragazzi) anche se non sanno esattamente quali; se ne dicono preoccupati (l’80% di entrambi i gruppi di riferimento), ma hanno ormai interiorizzato l'idea che la loro cessione sia il giusto prezzo per essere presenti on line e accedere ai servizi che interessano loro (circa il 90% di tutti coloro che consentono ad un’app l’accesso ai propri contatti").
Il paniere degli acquisti online conferma come il gioco non sia certo tra le priorità e se il 67% degli intervistati da Ipsos ha acquistato Abbigliamento e Accessori almeno una volta in 12 mesi, il 58% ha acquistato Tecnologia, il 48% Libri, Musica e Film. Poi ci sono i videogiochi online che (ma lo sapevamo) comandano sulle scommesse e sui giochi legali online con un ricco 30 per cento rispetto al 18 per cento dei giochi d'azzardo vero e proprio.
 

E il pericolo si sgonfia ancora di più  quando andiamo analizzare la 'intensa attività di acquisto online che non esclude l'accesso a siti riservati ai maggiorenni': questo grafico indica come Poker, Casino, Scommesse online siano relegate addirittura al 7 e 5 per cento così come i contenuti di siti riservati agli adulti.

Numeri che devono mantenere alto il livello d'attenzione ma che, alla fine, sono davvero contenuti e sembrano abbattere l'inutile muro di demagogia e polemiche che i soliti politici e le associazioni 'bacchettone' alzano tanto per cercare il consenso. Ma basiamoci sui dati e apriamo una discussione serie sulla prevenzione e sulla cultura del gioco. Perché, come vedete, vietare e spingere sul proibizionismo (l'online già sarebbe inibito ai minori tra l'altro) è perfettamente inutile.
A confermare tale visione è Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children:“I risultati che emergono dalla ricerca dimostrano che adulti e ragazzi condividono le stesse conoscenze, gli stessi livelli di consapevolezza delle conseguenze dei loro comportamenti in rete e spesso anche i comportamenti stessi. Si tratta di un dato preoccupante se pensiamo che proprio gli adulti dovrebbero esercitare un ruolo di guida in un contesto complesso e in continua evoluzione, come quello del mondo e delle tecnologie digitali”.

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