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La picca di Sorrentino, ennesimo ‘certificato’ di qualità del poker italiano

08 maggio 2017 - 13:46

La vittoria di Raffaele Sorrentino al PokerStars Championship di Monte Carlo mette in luce un poker di grande qualità.  

Scritto da Cesare Antonini

L’Italia c’è e ora affila le armi in vista delle World Series Of Poker di Las Vegas per rimettere le mani su premi importanti e, se la varianza lo permette, su quel simbolo prestigioso che è il braccialetto da campione del mondo. 

 

La vittoria di Raffaele Sorrentino al PokerStars Championship di Monte Carlo ci regala un poker consapevole, solido, di grande personalità e che finalmente appare superiore in lungo e in largo a quei players stranieri che 5-6 anni fa ci spaventavano a morte. Solo leggere un nome straniero nei count aumentava l’edge di questi players e diminuiva quella dei nostri. Forse eravamo un po’ insicuri e l’incoscienza di alcune giocate di questi giocatori la scambiavamo per mosse geniali e imbattibili. 

Commentando il tv table del PartyPoker Millions di Nottingham in lingua italiana abbiamo avuto modo di ascoltare il parere dei colleghi inglesi. Forse riduttivo ma significativo il commento in cui si certificava la qualità dei nostri players da Tommaso Briotti a Sergio Castelluccio, quelli apparsi al feature table e che avevano comunque incantato nelle qualificazioni italiane e al day3 del Dusk Till Dawn. Solo qualche bad beat e una varianza negativa avevano fermato i nostri che, visti i primi classificati, avrebbero comunque vinto tranquillamente le prime monete. 

Gli ultimi risultati di Musta Kanit, sempre a Nottingham, ma soprattutto quello di Dario Sammartino a Monte Carlo, a livello economico decisamente profittevole, hanno certificato ulteriormente le nostre capacità. Anche se per Dario e Musta ormai non servono più prove da superare. Il filo che collega poi Kanit a Sorrentino, è l’ennesima prova che tramite la qualità si arriva ai risultati. E la qualità, i nostri, ce l’hanno. 
Un messaggio per i tanti che ancora vediamo sbagliare approccio, sia live che online: prendete esempio dal mindset e dall’approccio, appunto, dei nostri migliori. Ma anche di tanti ottimi grinder che circolano per i tornei low buy in e nei circuiti italiani: in tanti possono arrivare sui grandi palcoscenici. Nessuno venda miraggi e falsi miracoli: il percorso per il successo è lungo, tortuoso e difficoltoso. Non bisogna avere fretta ma avere determinazione. La calma e la freddezza sono caratteristiche fondamentali nei migliori. E non è necessario dimostrare al tavolo di essere i più forti: pensate a prendere tutte le chips degli avversari, quello è l’unico obiettivo. 

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