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Ecco tutte le ragioni del mancato decollo in Italia delle varianti del poker

12 giugno 2017 - 11:56

Perché le varianti del poker e del No Limit Hold'em non attecchiscono sul mercato del poker in Italia? L'analisi del collega e appassionato Daniele Cagnin

Scritto da Redazione Poker

Questa settimana "subaffittiamo" l'editoriale ad un collega, amico e appassionato delle varianti del poker No Limit Hold'em, Daniele Cagnin. Parole e righe che ci sentiamo di condividere al 100 percento e che ritraggono alla perfezione la situazione attuale e le cause di un take off che rischia di non arrivare mai. 

Come ogni anno, le World Series of Poker in corso a Las Vegas, portano alla ribalta le “varianti” del Texas Hold’em. I numeri stratosferici di questi eventi, oltre 3000 entries nell’evento 18 PL Omaha dal buy-in di 565$, scatenano commenti e domande sui social network: cosa non funziona realmente in Italia? Secondo me, nulla. Infatti i punti che hanno portato a questo risultato sono dovuti sia al momento storico che il poker vive nella nostra penisola, sia la facilità di apprendimento di una variante a due carte rispetto alle varianti con 4-5-7 carte.
Il Black Friday e la successiva regolamentazione del poker in Italia ha dato il colpo di grazia: come si può imparare a giocare un nuova variante se non c’è un’offerta di gioco? Il gioco on-line sicuramente è un ottimo strumento di misura della temperatura del gioco in genere: l’offerta di Pokerstars, unico operatore realmente impegnato su più fronti, ha visto ridurre nel corso di questi ultimi anni notevolmente il palinsesto delle variante nei principali eventi annuali (TCOOP, SCOOP, ICOOP).
Il settore poker, dopo il “boom” Moneymaker, ha drasticamente ridotto gli investimenti di qualsiasi genere in questi ultimi anni a tal punto che l’unico canale tematico TV del settore ha appeso il “telecomando al chiodo” lo scorso anno. 
 
La paradossale situazione dell’attuale offerta di gioco dei casinò italiani, ad eccezione di Campione d’Italia, costringe molti organizzatori a puntare su location estere. Se da un lato le location sono affascinanti, dall’altro lato la possibilità di vincere poco spinge molti giocatori a non prendere parte tenuto conto anche delle spese di trasferta che si vanno sommare ai vari buy-in.
 
La continua sovrapposizione di eventi, la nascita di nuove realtà che vanno a contendersi i pochi giocatori rimasti sulla piazza, la scarsa o cattiva comunicazione, il guadagnare poco e subito ai danni dei pochi “sostenitori” contribuisce a risultati non gratificanti e poco attrattivi. La luce in fondo al tunnel la si potrà vedere quando queste realtà inizieranno a collaborare fra loro; meno eventi, più giocatori, strutture di gioco all’altezza dell’evento, partnership con siti regolamentati per la creazione di satelliti. Un consiglio da amante delle varianti per i prossimi eventi? Meglio un side event da 50 iscritti, che un main da 25…le WSOP insegnano proprio questo!

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