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Perché la logica resort c'avrebbe regalato casinò e tornei di poker live diversi

23 ottobre 2017 - 14:37

La logica resort avrebbe potuto regalarci 4 sale da gioco totalmente differenti e probabilmente più funzionali e ricche. 

Scritto da Cesare Antonini

La logica resort sembra essere davvero la sola che può (o avrebbe potuto) salvare i casinò italiani dalla crisi pazzesca che li attanaglia. Usiamo una doppia tempistica verbale perché sarà davvero difficile riprendersi da questo default sempre più profondo e soprattutto, ed è quello che ci interessa, rianimare il poker live.
Lungi da noi scavare nella storia delle sale da gioco italiane ma la miopia progettuale di alcune amministrazioni anche in strutture pressoché moderne, a tratti, spaventa. Non sono chiacchiere da bar anche se rischiano di avere il peso di considerazioni sterili me fatte, comunque, da addetti al settore e che girano tornei, location, eventi.

Attualmente dei 4 casinò italiani solo Saint Vincent ha dato una svolta verso una logica resort e cioè poter "trattenere" i giocatori nella stessa location in cui si offre gioco. Gli effetti della ristrutturazione del Billia, l'hotel bellissimo costruito da ormai diversi anni sulle ceneri di quello vecchio, sono ricaduti economicamente sulla proprietà, sulla gestione e sul territorio. Senza rintracciare qui colpe e colpevoli di fatto la location non sta sfruttando una qualità che meriterebbe ben altri risultati rispetto a quanto investito. Non parliamo solo dei tornei di poker che, però, sono fermi.
Molti players, passando dalle parti di Campione d'Italia, convengono con noi sulle ragioni piuttosto bizzarre che portarono alla costruzione di una struttura gigantesca fatta di 9 piani più parcheggi e altre aree, in cui non si è mai pensato (ovviamente ora sarebbe tardi e impossibile) di mettere un letto e un comodino per far dormire i players. Possibile che nella progettazione nessuno abbia pensato ad almeno tre livelli di hotel con tre piani di gioco, come è ora, una poker room, un'area food e una sala eventi che c'è ed è funzionale anche ora? Gli eventi di Campione sono spesso imperdibili e i players si organizzano per andare nonostante la ricettività limitata della cittadina a livello alberghiero e i costi non proprio di favore della vicina Svizzera. Non diciamo nulla di clamoroso. Non concepiamo come una struttura di meno di 10 anni di storia non sia stata costruita con queste logiche. Ora lì vicino c'è il Melìa che fa il suo lavoro ma è davvero una splendida struttura alla quale corrispondono dei costi non proprio popolari.
Passando per Sanremo le difficoltà della location sono dovute anche alla collocazione della struttura. Ben integrata al centro storico ma per quegli spazi sarebbe stato impensabile costruire un resort nel bel mezzo della città. Tuttavia anche in questo caso il problema della ricettività, almeno per grandi flussi turistici come fu per le tappe dell'Ept di Sanremo, esiste. Anzi l'addio dell'Ept fu motivato, tra le altre ragioni, proprio per questo motivo. In questi anni, comunque, non ci sembra sia stato fatto granché per sopperire alla problematica.
Venezia è un altro caso a sé. Ca' Vendramin, nel lido, è naturalmente la sede più bella che ci sia ma quanto di più scomodo possa esserci a livello logistico.
Ca' Noghera, invece, avrebbe tutte le comodità del caso, sia a livello di collegamenti che turistico. La terra su cui sorge il casinò, però, poteva essere ideale per costruire un hotel-casinò. Invece si è deciso di aprire una sala da gioco estesa su una bella fetta di territorio ma senza neanche l'ombra di una camera d'albergo. Ovviamente se la ridono gli hotel vicini e i tanti bed and breakfast aperti nel frattempo. Certo sarà stato difficile in altri tempi chiudere Ca' Vendramin e fare una scelta coraggiosa costruendo lì un resort che avrebbe tenuto testa alla vicina Slovenia. E ovviamente nei paesi vicini la logica resort è applicata da anni, forse decenni.
E' troppo tardi? Forse sì. Di sicuro mettere mano adesso a qualsiasi progetto di questo tipo può essere dannosissimo politicamente ed economicamente. Ma l'avevamo premesso che sarebbero state chiacchiere da bar. Però che peccato.

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