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Un poker di scommesse per il 2018: cosa ne sarà di liquidità condivisa, circoli, casinò e cryptovalute

27 dicembre 2017 - 17:19

I quattro grandi temi del poker per il 2018: cosa succederà alla liquidità condivisa, al live, all'online e alle cryptovalute?

Scritto da Cesare Antonini

Cosa ci aspettiamo dal 2018? Chiudiamo l'anno con qualche considerazione in ordine sparso e senza la pretesa di essere esaustivi. Lanciamo qualche input però, sui soliti grandi temi come liquidità condivisa di poker online, poker live nei circoli e nei casinò e prospettive delel cryptovalute nel nostro settore. Diamoci dentro, quindi e, a proposito, auguri arretrati di buon Natale e buon 2018 se non ci risentiamo prima visto che è l'ultimo editoriale del 2017.

LIQUIDITA' CONDIVISA - Si fa, non si fa, ritarda non ritarda, parte tra un anno o non parte mai? Senza addentrarci nei tanti scenari possibili in questa fase (il più plausibile rimane quello di un rinvio a data da destinarsi e che non si conosce) noi vorremmo che nel 2018 il regolatore ci desse una risposta certa alle domande poste poco fa. Che ci dicano le reali intenzioni ma che, soprattutto, si prenda una posizione visto che su questo "spot" non giochiamo da soli ma siamo legati a doppio filo con altri tre paesi membri Ue che, intanto, loro sì, potrebbero partire. L'hanno detto già e sono pronti, crediamo a ribadirlo. E noi? Vogliamo almeno prendere posizione e rispondere con garbo alle richieste ufficiali di chiarimento? Se sono confermate le ipotesi del rinvio allora sarebbe bene dirlo subito. Far sparire questa "cosa misteriosa" nelle sabbie mobili del lassismo decisionale sembra davvero la peggiore delle solution.
Unica possibilità che giustificherebbe l'indecisione e la "maleducazione" istituzionale potrebbero essere le prossime elezioni politiche. Si sa, su alcuni temi prendere decisioni in fase di "interregno" è spesso difficile. O si usa questa fase anche come scusa per passare la patata bollente. Ma, tant'è, che si sappia di quale "morte dovremo morire".
POKER LIVE NEI CIRCOLI - Qui lo scenario sembra dipendere tutto da quello che vorrà fare Federgioco, l'associazione dei 4 casinò, che ha promesso la produzione di un documento da inviare alle autorità preposte sul poker live nei club di tutta Italia. Senza riaprire tutti i file anche su questa storia vorremmo sapere cosa ne pensano i nostri amministratori. Abbiamo sempre detto che forse non è bene svegliare il can che dorme. E i casinò italiani dopo averlo annunciato 13 mesi fa, sembrano davvero intenzionati a far riflettere il Governo su quello che accade in tutta Italia. Anche qui, anche se forse a scapito del gioco live, sarebbe bene avere una risposta chiara e definitiva che si attende da almeno 8 anni e mezzo. E se c'è qualcuno che si scandalizza per i ritardi e i silenzi sulla liquidità condivisa col poker live come dovremmo regolarci? Qui c'è una legge mai regolamentata per evidenti motivi di imbarazzo gestionale di questo gioco. Imbarazzo superato da sentenze e pronunce di ormai decine di tribunali di tutta Italia. E qui davvero si apre un mondo. Ma, ecco, che anche qui si dica quale incrocio si deve prendere.
POKER LIVE NEI CASINO' - A Campione d'Italia ecco PokerStars e poi continueranno le Wsop col Circuit e forse in arrivo altre sorprese. A Sanremo si rivede qualcosa ma è ancora troppo poco rispetto ai fasti di un tempo e alla gestione precedente senza la quale, nel 2018, potremmo perdere in Italia Wpt e partypoker Millions. Arriva l'Unibet Open a Sanremo e qualcosa, però, si muove rispetto a Venezia e Saint Vincent dove il buio è pesto. A questo si lega (male) la volontà di Federgioco di denunciare la situazione del poker live in Italia: ma non converrebbe prima (o contestualmente) rianimare il gioco dal vivo in casa propria? Anche qui non ci addentriamo nelle dinamiche imbarazzanti dei board aziendali e dei sindacati. E' Natale e vogliamo essere buoni.
CRYTOCURRENCIES E POKER - E' un po' lo scenario che ci siamo divertiti a disegnare per ultimo in ordine di tempo. All'estero e online c'è già tanta carne al fuoco. Come al solito siamo indietro e dobbiamo ancora capire cosa succederà coi Governi e le banche internazionali. Tema vastissimo ovviamente. Quello che ci interessa è che il settore inizi a lavorare su questa strada. E che anche qui si delinei una traiettoria seria, comune, condivisa. Vista così a primo acchitto la rivoluzione delle monete virtuali nel gaming in Italia la vediamo davvero dura da avviare almeno nel breve periodo e con il framework concessorio attuale. Se è andata in panne la liquidità condivisa credete davvero che le room dot it si doteranno di ewallet per accettare pagamenti in Bitcoin o similari e magari senza rake e transazioni? Eppure la possibilità di una separazione effettiva dei conti gioco direttamente negli e-wallet dei players con un controllo totale dei depositi e la possibilità di fare cashout a ogni sessione è davvero un sogno.

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