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Pagano (Qlash): 'Poker e eSports, possibili e importanti sinergie'

16 settembre 2017 - 09:15

Volto noto del poker e ora anche degli eSports, Luca Pagano mette a confronto le due discipline.

Scritto da Sm

Il parallelismo tra il mondo del poker e quello degli eSports è presto fatto, soprattutto se a parlarne è un volto noto del texas hold'em, come Luca Pagano.

Imprenditore ed angel investor di successo oltre che fondatore del Team eSports Qlash, Pagano ha partecipato al convegno di Gioconews.it alla Social Media Week di Roma, dal titolo "Chi scommette sugli e-Sport?", affermando: "Se dovessi spiegare in poche parole ad un operatore che viene dal mondo del poker come funzionano gli eSports gli direi: basta prendere l’industria poker, togliere la componente denaro come driver primario del movimento e sostituirla con quella del puro agonismo (competizione), il tutto gestito con meccanismi già consolidati nel mondo dello sport (management dei talent e degli sponsor tecnici). Queste semplici, ma importanti differenze, portano poi i mezzi di comunicazione a parlarne più serenamente, avvicinando più facilmente nuovi appassionati e potenziali sponsors”.

Ma le differenze tra i due giochi, ovviamente, ci sono: "Nel mondo degli eSports non c’è il rischio di perdere (bruciare) il giocatore come avviene nel poker, magari ci può essere uno spostamento verso altri giochi, ma chi ha la passione della competizione elettronica, è destinato a seguirla per molto tempo, forse per sempre. E la conferma di questo sono i numeri pazzeschi di gente, soprattutto adulta, che seguono per ore e in modo continuativo ogni giorno su internet le sfide di altri giocatori.
Ci sono sicuramente dei punti di contatto tra poker ed eSports, ma sono molto più nascosti di quello che si potrebbe immaginare. Ci sono titoli che in qualche modo si avvicinano al poker (per il fattore aleatorio o per le dinamiche di gioco), altri titoli invece dove l’unico aspetto in comune è la competizione, il torneo vero e proprio. Al riguardo c’è ancora tantissimo da sperimentare e scoprire, ma sono sicuro che —magari aggiustando alcuni aspetti del poker— si possano creare sinergie molto importanti”, spiega  Pagano.

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