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La Francia ora cerca di salvarsi e riapre alla liquidità unica del poker online

25 ottobre 2014 - 10:42

Forse è stato l'asso nella manica, il rilancio in semi bluff per cercare di salvare il salvabile.

Scritto da Cesare Antonini
La Francia ora cerca di salvarsi e riapre alla liquidità unica del poker online

Fatto sta che, come riportano alcuni siti francesi, nella tavola rotonda con i players organizzata dall'ARJEL, l’ente regolatore francese sul gioco online, il presidente Charles Coppolani ha riaperto le porte alla liquidità condivisa con altri Paesi Ue regolamentati come Italia e, dal primo novembre, l'Inghilterra.

 

Un tema caduto nel dimenticatoio con l'Italia sempre pronta a riaprire le trattative ma con la Francia con le porte serrate e la Spagna immersa nel suo caos normativo.

Come detto l'incontro non sembra aver incontrato i favori dei player assai arrabbiati sia per le tasse che non cambiano sia per il caso Europoker.fr che ha dimostrato la totale inaffidabilità del sistema francese per la tutela dei soldi dei players in caso di fallimento di una room.

In ogni caso all’incontro è intervenuto il presidente dell’autorità di controllo, Charles Coppolani deciso a ripresentare in Parlamento alcune istanze fondamentali per il poker: in primis riforma della tassazione troppo elevata e liquidità internazionale.

“Non siamo ciechi, stiamo assistendo al declino di questo mercato, che si sta contraendo mese dopo mese e trimestre dopo trimestre, principalmente nel cash game”, ha spiegato Coppolani.

Potrà fare ben poco però l'Arjel se non cambieranno le leggi. Ma già che il vento torni a soffiare nella giusta direzione è senz'altro una notizia positiva: “Purtroppo l’ARJEL ha le mani legate. Sono in contatto con i Ministeri. Non vogliamo che il mercato regolamentato scompaia. Il nostro compito è che il mercato sia vivo e vegeto”.

A marzo scorso però il Parlamento ha votato contro la richiesta di apertura della liquidità e solo la politica potrà tornare ad intervenire per cambiare le cose.

Insomma, nulla di concreto ancora per i giocatori francesi che ora dovranno anche subire nuove vessazioni indirette visto il pagamento dell'Iva dovuto anche dalle room estere per via delle indicazioni dell'Europa da gennaio 2015. L'agonia non può essere infinita. Bisogna fare qualcosa subito.

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