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Poker online: entra in vigore la legge in Repubblica Ceca e le room fuggono

04 gennaio 2017 - 10:44

La Repubblica Ceca dal primo gennaio 2017 cambia le regole del gioco online e le poker room pensano alla fuga. 

Scritto da Cesare Antonini

L’annuncio del ritiro dal mercato del gioco della Repubblica Ceca da parte di William Hill ha scatenato il panico tra players e addetti ai lavori del poker online. Un altro hub importante per il grinding e per i players ‘in fuga’ da legislazioni a liquidità nazionale e quindi limitata potrebbe essere sul punto di chiudere le porte. Dopo le notizie poco confortanti arrivate dalla Svizzera e dopo la chiusura della Slovenia e di altre nazioni in via di ‘sviluppo normativo’ a livello nazionale, ecco un’altra tegola sulle postazioni dei grinder.

In effetti la Repubblica Ceca e Praga sono ottime location considerando anche la ricca offerta di tornei di poker live e di casinò dove praticare il gioco anche dal vivo. Ma la salute futura del mercato online è davvero incerta dopo l’entrata in vigore delle nuove regole dal primo gennaio. WH ha subito avvertito i suoi players: “I giochi tra cui poker online, casinò e scommesse non saranno disponibili per i giocatori cechi”. 

Ma come sono strutturate le riforme sul gioco online? Intanto il legislatore ha approvato con una sessione normativa e un voto schiacciante (42-0) il nuovo pacchetto di leggi. La volontà è quella di uniformarsi alla legge comunitaria ed aprire il mercato ad operatori stranieri. Finora c’erano delle licenze ma non era poi così definita la questione e somigliava molto ad un dot com con un regime autorizzatorio minimo che consegnava licenze in maniera piuttosto libera 
Il cruccio degli operatori ed una delle ragioni che potrebbe aver portato alla chiusura repentina di William Hill e di altre società che a breve comunicheranno le news, è la tassazione piuttosto squilibrata. Ovviamente verso l’altro. Si parla di aliquote del 40% sul gross gaming revenue che poi sarebbero scese al 35%. Per le compagnie si prevede un tax rate del 19%. 
Secondo gli analisti sarà difficile competere con i mercati offshore non regolati in cui i cechi giocano una cifra stimata sui 6 miliardi l’anno. Mica poco. 
Altre problematiche sono in arrivo come il limite alle puntate e alle vincite che saranno rispettivamente di 1.000 corone ceche (40 dollari) e 50.000 corone (poco più di 2mila dollari). 
PokerStars l’anno scorso aveva già paventato un suo ritiro ai tempi della chiusura della Slovenia per poi rimandare la decisione. Ma se le cose si mettono così la logica di Amaya è ormai chiara: uscire per acquisire la licenza e operare senza stazionare in zone grigie. 
Attualmente solo 12 aziende tutte ‘homegrown’, cioè fatte in casa, avevano licenze di gioco online ma non c’erano, nell’elenco, poker room. 
Ma con queste condizioni il mercato ceco rischia davvero di isolarsi nel nuovo panorama che, invece, tende ad un mercato condiviso dopo anni di inutili steccati e assurde barriere all’ingresso. 

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