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Australia, prosegue il blocco del poker online:il senatore Leyonhjelm prova a salvare il settore

18 settembre 2017 - 15:34

Il poker online in Australia è ancora fermo ma il senatore David Leyonhjelm ci crede ancora e forse trova alleati.

Scritto da Gt


Il poker online australiano non è morto. Continua a sostenerlo il senatore e campione di poker online nel suo paese, David Leyonhjelm, quando le notizie d'attualità del settore sembrano dire proprio il contrario. Ma per il politico che divulgato la sua posizione su un sito Medium.com, i sostenitori del poker online avrebbero vinto "in linea di principio una battaglia considerata perduta solo poche settimane fa". Ma, come detto, se il poker online non è morto è in un "coma" davvero profondo e dal quale ci vorrà tempo per "risvegliarsi". L'Interactive Gambling Amendment Act del 2016 ha imposto la sospensione del gioco d'azzardo online in tutta l'Australia per passare all'esecutività a settembre 2017 dopo che lo scorso marzo 2017 c'era stata l'approvazione del Senato.

 

Il senatore pokerista aveva addirittura suggerito di utilizzare la connessione tramite "VPN" per aggirare gli oscuramenti dei siti. Non propriamente un'indicazione responsabile, ecco. Fatto sta che adesso, di concerto con l'Australian Online Poker Alliance, sta cercando di studiare strategie più istituzionali e politiche. E avrebbe trovato anche qualche alleato come Mitch Fifield, del Ministero delle Comunicazioni, che ha incaricato il suo dipartimento per riprendere alcuni lavori preliminari per esaminare l'adeguamento dei fornitori australiani e continuare ad offrire gioco. Potrebbe essere una speranza anche se secondo altre fonti, Fifield non sarebbe così convinto e intanto prende tempo esaminando bene i dati del settore e le possibilità di sviluppo. Prende tempo, appunto, forse per rimanere tutto com'è.
 

Il poker online australiano non è morto. Continua a sostenerlo il senatore e campione di poker online nel suo paese, David Leyonhjelm, quando le notizie d'attualità del settore sembrano dire proprio il contrario. Ma per il politico che divulgato la sua posizione su un sito Medium.com, i sostenitori del poker online avrebbero vinto "in linea di principio una battaglia considerata perduta solo poche settimane fa". Ma, come detto, se il poker online non è morto è in un "coma" davvero profondo e dal quale ci vorrà tempo per "risvegliarsi". L'Interactive Gambling Amendment Act del 2016 ha imposto la sospensione del gioco d'azzardo online in tutta l'Australia per passare all'esecutività a settembre 2017 dopo che lo scorso marzo 2017 c'era stata l'approvazione del Senato.
Il senatore pokerista aveva addirittura suggerito di utilizzare la connessione tramite "VPN" per aggirare gli oscuramenti dei siti. Non propriamente un'indicazione responsabile, ecco. Fatto sta che adesso, di concerto con l'Australian Online Poker Alliance, sta cercando di studiare strategie più istituzionali e politiche. E avrebbe trovato anche qualche alleato come Mitch Fifield, del Ministero delle Comunicazioni, che ha incaricato il suo dipartimento per riprendere alcuni lavori preliminari per esaminare l'adeguamento dei fornitori australiani e continuare ad offrire gioco. Potrebbe essere una speranza anche se secondo altre fonti, Fifield non sarebbe così convinto e intanto prende tempo esaminando bene i dati del settore e le possibilità di sviluppo. Prende tempo, appunto, forse per rimanere tutto com'è.

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