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Il punto sul poker online in Usa mentre la California cerca di accelerare

05 agosto 2016 - 16:04

Improvvisa accelerazione per la legge di poker online nello stato americano della California: il settore si divide tra ottimisti e perssimisti. 

Scritto da Cesare Antonini

Grande incertezza per la possibilità che la regolamentazione del poker online possa passare in California entro il mese di agosto. Un'incertezza che, però, apre a qualche scenario interessante e che potrebbe anche tramutarsi in realtà. Anche perché, come riportavamo nei giorni scorsi, la svolta di una tribù dell'Oklahoma non è affatto confortante: una room basata negli States ma con respiro, e soprattutto , liquidità internazionale. Un nuovo dot com addirittura autorizzato dall'interno. Una possibilità evidentemente da scongiurare e alquanto assurda anche se potenzialmente più interessante per i players. Che interesse avrebbe però poi una room basata nel Delaware o nel Nevada?

 
Che ci sia la volontà di dare una sventagliata al settore e dargli più respiro lo testimonia la scelta del New Jersey di flirtare con il Regno Unito per una liquidità condivisa. Mica male come idea. Ma anche in questo caso si snaturerebbe il mercato interno nella speranza che tutti gli stati si sveglino. Che interesse avrebbe poi il New Jersey a condividere il tutto con New York o con la Pennsylvania?
Ma siamo ancora nel campo delle ipotesi e vale la pena tornare agli affari californiani.
Pare che una buona dose d'ottimismo abbia 'drogato' il settore: il ddl sul poker puo' diventare legge nel 2016.
Ma dov'è la verità? Secondo onlinepokereport, uno dei giornali web più aggiornati sulla vicenda, il disegno di legge sarà realtà solo quando il regolatore metterà tutte le firme sul documento. E come non condividere? Non che in Italia le leggi e i loro iter siano più brevi e meno tortuosi ma il caso della California rischia di battere davvero tutte le esperienze normative del mondo.
Comunque, AB 2863 è attualmente nell'Assemblea in fase d'esame ma è fermo da giugno quando è stato approvato dall'Appropriations Committee e deve essere quindi approvata nel prossimo step e passare al Senato con la firma del governatore Jerry Brown.
Per la coalizione guidata dalla tribù Pechanga band of Luiseno Indians c'è ancora da risolvere la clausola dei 'bad actors', cioè quegli operatori che non sarebbero graditi dallo Stato per il passato burrascoso con le leggi Usa. Vedi la violazione dell'Uigea entrata in vigore nel 2006 e poi esplosa con la condanna delle rom dot com. Ovviamente al momento c'è solo PokerStars come principale caso in esame (Full Tilt è stata praticamente cancellata dopo l'acquisizione di Amaya). Alcuni vorrebbero addirittura che il sito pagasse 60 milioni di dollari di entrate mancate all'erario prima di operare liberamente nel territorio. Possibilità davvero remota e soprattutto difficile da far digerire ad un operatore che vuole entrare nel mercato.
Cosa succederà quindi? Alcuni tweet di politici californiani sperano che prima di Ferragosto all'Assembly il ddl passi. Poi c'è da affrontare lo scoglio del Senato. Ma se l'accelerazione estiva avviene davvero da settembre la strada potrebbe essere in discesa ed uno degli Stati Usa più popolosi potrebbe aprire la sua liquidità di poker online. Anche politicamente sarebbe un segnale importantissimo. Staremo a vedere.

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