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Francesco Nguyen: 'Ho perso la voglia di giocare a poker ma continuo a lottare'

22 novembre 2014 - 10:02

“Mi hanno rovinato la vita, quel bollettino che ho pubblicato è di due anni fa e la storia è iniziata proprio allora quando rischiai l'infarto all'arrivo della cartella esattoriale. Ora vivo a Bruxelles e vado avanti col cash game ma mi hanno tolto la voglia di fare qualsiasi cosa e mi hanno fatto venire i capelli bianchi”.

Scritto da Cesare Antonini
Francesco Nguyen: 'Ho perso la voglia di giocare a poker ma continuo a lottare'

Francesco 'Aggressivo' Nguyen si confessa a Gioconews.it. Ieri è spuntato fuori sul suo profilo Facebook con quel bollettino di Equitalia da 2,2 milioni di euro con il quale ha voluto 'aggredire' tutti i colleghi che avevano ricevuto cartelle esattoriali.

 

Ma non era la solita pantomima scherzosa e divertente del Francesco Nguyen che conosciamo. Dietro si nascondono sofferenza e scoramento da andarci al manicomio.

Com'è andata quindi tutta questa storia? “Sta seguendo il tutto il mio avvocato e sono convinto che alla fine vinceremo. Martedì abbiamo un ulteriore incontro e vediamo come stanno andando le cose. Come detto quella cartella esattoriale mi è arrivata da tempo ma l'ho tenuta nascosta, sopratutto per la mia famiglia, per combattere da solo. Poi mi sono stufato e ho deciso di pubblicare quella cosa”.

Una somma irreale, inutile chiedere cosa hai provato alla vista di quei soldi da pagare: “Infatti ho rischiato un infarto quando ho visto quella cifra. In questi anni ho sofferto tantissimo e ho perso ogni voglia di vivere, di giocare ovviamente. Tra tribunale, uffici dei finanzieri, uffici di avvocati, avanti e indietro tutti i giorni, mi hanno fatto imbiancare i capelli. Ora però mi sto riprendendo un po'”.

Ma possibile sia solo per il poker questa batosta? “Io non ho mai visto milioni di euro. Avevo una partita Iva aperta e mi stanno accusando che tutti i soldi che io ho movimentato o sono soldi vinti all'estero o li avevo perché lavorati in nero. Dalle vincite dei tornei di poker (poco meno di 200mila dollari, ndr) sono andati a scavare nella mia ditta. Ma in quegli anni io non lavoravo, giocavo solamente. Un paio di bonifici che ho fatto a Macao o Londra sono tornati indietro, sono sempre gli stessi soldi ma loro li calcolano come vincite. Ma non è così”.

Adesso come te la passi? “Sono a Bruxelles da oltre un anno ormai. Gioco cash game per andare avanti, sono andato via dall'Italia, non ti fanno più vivere ti tolgono tutto e hai questa spada sospesa sulla testa che non ti permette di guardare oltre”.

Ora che sei uscito allo scoperto la tua famiglia come la prenderà?  “Due settimane fa sono tornato in Vietnam e ho vuotato il sacco. Mi hanno capito, soprattutto mia madre, e mi stanno fornendo aiuto per ripartire. Ho voluto nascondere tutto ma ora non ce la facevo proprio più”.

Quanto ti sta costando questa storia? “Per ora solo tantissimi soldi all'avvocato per seguire la causa. Pago soprattutto lo stress, mi hanno fatto andare fuori dai binari. E poi come dici tu, hai questa spada che ti pende sulla testa. Le banche hanno ritirato tutti i fidi, ho dovuto restituire le carte di credito e mi hanno ipotecato case e beni. Mi sento circondato e giocare a poker non ha più senso. Per questo sono andato via dall'Italia”. In bocca al lupo. Anche se Francesco Nguyen di aggressività ne avrà ancora da vendere, altro che il lupo.  

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