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Panpers, l'importanza di cambiare nel poker e nel cabaret

30 maggio 2015 - 01:10

La passione per il poker nasce ad entrambi (beh forse io di più) intorno ai 19 anni quando in tv ci imbattiamo nella mitica partita di James Bond-Daniel Craig in Casino Royale.

Scritto da Cesare Antonini
Panpers, l'importanza di cambiare nel poker e nel cabaret

Penso che per molti la passione per questo gioco sia partita dal film o dalla tv. Ora giochiamo meno online e dal vivo quando posso all'Exclusive Sport Games di Dinobreak, tanto paga lui!". Non poteva finire con uno scherzo l'attacco di questa intervista ad Andrea Pisani, uno dei Panpers, due comico completato dal collega e socio Luca Peracino, che abbiamo intervistato nella sala da gioco gestita tra gli altri, dal pr milanese e professionista di poker Gerardo Muro, alias Dinobreak. Nome singolare che deriva dalla firma che metteva sulle migliaia di riduzioni e omaggi che generava nei locali di Milano. Ora quei locali li gestisce e all'Exclusive Sport Games circolano anche tutti i suoi amici vip conosciuti in tutti questi anni di lavoro.

 

Tra questi due precursori, se parliamo del rapporto tra poker e vip, i Panpers: "La nostra passione è nata proprio quando il poker esplodeva e abbiamo cavalcato l'onda. Siamo stati a diversi tavoli televisivi soprattutto per beneficenza e per alcuni sponsor ed è sempre stato molto divertente. Ora non sono un giocatore assiduo ma quando mi riprendo il pallino gioco. E non penso neanche di essere un cattivo giocatore: all'Exclusive sono stato il player con la taglia sulla testa (modalità di gioco che prevede un premio per chi elimina il giocatore prescelto, ndr) a durare di più e sono uscito a tre della bolla come un rincoglionito ma capita", spiega Andrea.

Che giocatore sei live e online? "Diciamo che sono piuttosto tight e non mi piace ficcarmi in piatti con un range di mani azzardate. Certo poi, a seconda delle situazioni, vario il gioco anche perché altrimenti si diventa prevedibili. Quando ci sono i tavoli Disney poi le carte sembrano davvero assurde. Ah scusate! Io definisco alcuni piatti così quando succedono cose stranissime, 'cartonose', tutto diventa stranissimo ed è meglio passare - spiega Andrea Pisani - online, invece, non gioco quasi più. Lo facevo spesso ai tempi di Full Tilt ma ora è difficile trovare il tempo".

E c'è un aneddoto curiosissimo: "Pensate che sono stato bannato da PokerStars per aver giocato col mio account per sbaglio sul pc di un amico. Poi mi sono ritrovato a fare una promo proprio per la room dalla picca rossa anche se loro non ne sapevano nulla”.

Ti piacciono anche altri giochi? "Le carte le amo tutte mentre sui giochi da casinò vado a periodi, dipende dalla voglia che ho. Giocare a poker dal vivo, però, mi basta".

Parlando in pokerese della vostra carriera ormai siete da considerare dei 'regular' di Colorado Cafè: "E' vero, siamo un pezzo del palco ormai dal lontano 2009. La nostra presenza si è consolidata molto gradualmente e ora siamo presenti sempre con nuove idee. E' proprio questa l'arma vincente: rinnovarsi continuamente in questo mestiere e avere spunti sempre diversi".

Parlando emerge una notevole modestia che per un personaggio pubblico è cosa rara: "Io credo invece sia fondamentale apparire come uno che non se la mena anche per l'esterno. Però bisogna crederlo davvero altrimenti non ha senso. L'analisi critica è necessaria. Spesso dall'interno si hanno visuali deviate e percezioni diverse. Guardarsi da fuori è importante". Una hand review insomma.

Una scommessa, sempre per restare sul tema, sembrano essere stati i video delle parodie di alcuni personaggi e canzoni famose. Una 'bettata' vinta tutta vostra? “A me è sempre piaciuto cantare ma l'ho fatto sempre e solo sotto la doccia o in macchina. Ogni tanto avevo qualche idea per una parodia ma non sapevo come sfogare queste creazioni. Così un giorno ho messo dei video su Facebook dove mi riprendo mentre canto in macchina. Beh siamo arrivati al 53esimo filmato e dal primo ad ora il successo è cresciuto. Colorado ha saputo di questa cosa e mi ha proposto di ampliare i pezzi e coreografarli e quindi portarli sul palco. Comunque sì sono molto meno architettati rispetto a quello che si potrebbe pensare”.

Una sbirciatina classica all'agenda va data: “Oltre a Colorado stiamo preparando uno spettacolo che debutterà il 15 maggio a Torino, la nostra città tra l'altro, al Teatro Nuovo. Una puntata zero che dovrebbe poi diventare una tourné per il centro nord per l'autunno prossimo. Poi ci prepariamo per le serate estive e per tanti progetti che ci vedono coinvolti tra Facebook, social e YouTube”. Tanta roba nel piatto, quindi.

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