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Alexander Dreyfus: 'Global Poker League, numeri incredibili ma zero sponsor'

29 giugno 2016 - 07:21

Alexander Dreyfus intervistato da Gioconews.it dichiara: 'La Global Poker League all'1 percento del suo sviluppo, numeri incredibili ma zero sponsor'.

Scritto da Cesare Antonini

“Siamo ancora all’1 percento dello sviluppo del prodotto e la seconda stagione sarà determinante. Tuttavia è davvero difficilissimo attrarre sponsor extra poker per la loro incredibile diffidenza e le Wsop ci stanno un po’ ‘oscurando’ con la potenza del loro brand e del loro fascino. Siamo davvero soddisfatti di questi primi test e siamo consapevoli che ci vuole tempo per affermare un prodotto del genere”. Alexander Dreyfus ceo Mediarex sport & entertainment e creatore della Global Poker League ha fatto un bilancio del suo prodotto innovativo con Gioconews.it tra durante le World Series Of Poker a Las Vegas tra un torneo e un altro nello stand del format live e online allestito tra i corridoi del Rio Casino. 

L’obiettivo di Dreyfus è quello di ‘sportificare’ il poker e avvicinarlo al mainstream e ai grandi sponsor.

Come sta andando quindi?

“Siamo molto contenti di come sta andando e di come stanno risultando entrambi i prodotti della Global Poker League, sia il live che l’online. Abbiamo finalmente lanciato The Cube e siamo passati dall’online al live scoprendo moltissima azione, moltissimo ‘drama’ e tanta interazione. Tuttavia è una prima sperimentazione e stiamo lavorando su come ricreare le leghe, i team, ci sono tantissime cose da migliorare anche se questo primo lavoro è una buona base. Siamo credo all’1% di quanto possiamo offrire e c’è davvero moltissimo da lavorare su questo prodotto”. 

L’attenzione degli sponsor extra settore, extra poker, si sta generando o siamo ancora molto lontani dall’obiettivo iniziale?

“Nessuno vuole sponsorizzare il poker. Basta vedere anche qui alle Wsop, vedete forse altri sponsor all’infuori del settore del gioco e del poker? Ci vuole tantissimo tempo per far conoscere questo prodotto, cos’è la Gpl, cosa sono i team, questi brand e questa formula. C’è una grossa diffidenza nell’investire sul poker in generale ma sono solo 15 settimane che siamo partiti e abbiamo ancora molto tempo. Non abbiamo speso molto anzi, zero, in advertising e per il prossimo anno le cose miglioreranno anche sotto questo punto di vista così come cambieranno anche tanti altri dettagli”. 

Nel passaggio dalla Gpl online al live avete notato un incremento dell’attenzione da parte dei followers o la Gpl ha più o meno la stessa audience?

“Yes and no - risponde Dreyfus - diciamo che sono due prodotti con due contenuti totalmente differenti seppur basati sempre sul poker. Non abbiamo potuto neanche misurare l’impatto differenti dei due content che sono comunque diversi e non competeranno tra loro. Il vero problema è stata la convivenza con le Wsop che, naturalmente, stanno rubando tutta l’attenzione del grande pubblico. Non stiamo dicendo che vogliamo competere con le Series ma è quello che sta accadendo e forse era inevitabile ma tutti i players sono qui in questo periodo e non potevamo evitarlo”.

Quali sono i numeri e le stats della Gpl?

“In giugno abbiamo avuto 200mila visitatori unici sul canale Twitch della Gpl e abbiamo 15.023 follower con 6,6 milioni di views. Voi direte: ottimi numeri per uno sponsor. E’ vero ma è altrettanto difficile convincerli a investire nonostante questa grande visibilità. Non vogliono investire ed è veramente difficile portarli vicini a questo evento. Credo che serva solo molto tempo in più. Ne abbiamo bisogno”. 

Alcuni esperimenti crediamo siano riusciti tipo quello di Aaron Paul, ex protagonista della mitica serie tv Breaking Bad: che risultati ha avuto in termini di numeri a livello mediatico? “Ottimi ma non è abbastanza. A livello mainstream la gente si volta a guardare Aaron Paul ma non dice, almeno per ora, ‘hey guarda, Aaron Paul sta giocando la Global Poker League. Anche in questo caso c’è davvero moltissimo da fare”. 

La seconda stagione sarà la prova del nove per la Gpl?

“Si andremo avanti e lo faremo con tanti altri partner e nuove idee dopo il primo anno della sperimentazione”. 

Nel finale parlando off the records Dreyfus lascia un ultimo pensiero che è più un ringraziamento per Gioconews.it e per altri colleghi dei media di settore: “Io sono francese e veramente come dici tu (annuisce Dreyfus dopo la nostra citazione del mitico proverbio latino, ndr) nessuno è profeta in patria: per questo devo ringraziare nazioni come l’Italia che sta credendo molto nella Gpl e sta dando davvero tantissimo spazio alla nostra manifestazione. Paradossalmente al contrario della stampa francese”. 

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