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Pons, november niner di Spagna, a Gioconews.it: 'Non riuscivo a iscrivermi al sat, poi il sogno è iniziato'

20 luglio 2016 - 08:22

Intervista esclusiva a Fernando Pons, november niner spagnolo al main event delle World Series Of Poker di Las Vegas. 

Scritto da Cesare Antonini

"Non ci credevo neanche io, forse era tutto segnato. Ma sapevo che avrei vissuto il sogno vero e proprio solo volando a Las Vegas e giocando il main event. Cosa farò a novembre al tavolo finale? Le metto tutte senza paura, come ho fatto per tutto il torneo!".
Fernando Pons è il terzo november nine3 di Spagna. Anzi, il secondo, visto che ai tempi di Carlos Mortensen non bisognava mica aspettare 2 mesi e mezzo per giocarsi il titolo mondiale. Che poi lui vinse.
Grazie all'interprete e amico Paolo Massa che ha 'railbirdato' tutta la fase finale di Fernando aiutandolo anche a orientarsi a Las Vegas negli ultimi giorni, Gioconews.it lo intervista in esclusiva poco prima di una festa organizzata dalle Wsop proprio per i magnifici 9. Poco prima di tornare in Spagna, dove festeggerà anche in patria.
Una vera e propria favola la tua. Non a caso noi abbiamo soprannominato Pons il 'Moneymaker di Spagna'. Non ci credevi davvero neanche tu? "Per come era andato il satellite un pensierino ce l'avevo fatto. Ma mi sono portato i vestiti per quattro giorni, domenica avevo il volo di ritorno e lunedì sarei dovuto rientrare a lavorare. Poi ogni giorno mi sono comprato un cambio, una maglietta, dei calzini, la biancheria. Quando ho capito che potevo andare avanti ho chiamato il capo e gli ho detto che mi servivano altri 3-4 giorni ma senza specificare che ero a Las Vegas e che stavo per diventare milionario".
Già, la storia del satellite è pazzesca. Anche perché tu, su 888.es non giocavi quasi mai giusto? "Lavoro tutti i giorni, spesso fino alle 17. Quando torno a casa gioco spesso ma su PokerStars.es dove ho vinto un braccialetto e un orologio nelle Series della room. Ma spesso il giovedì quando ho giorno libero. Avevo visto questi satelliti su 888 per le Wsop e ho provato a iscrivermi. Non mi caricava i soldi, poche decine di euro giusto per provare il satellite da 30 euro. Quando stavo per chiudere tutto mi sono accorto che il credito era stato caricato e mi sono messo a giocare. Prima mi sono qualificato al secondo step da 250 euro di buy in. In palio c'era un pacchetto solo, l'ho vinto proprio io".
Poi sei volato a Las Vegas. Quando hai capito che potevi farcela a raggiungere il tavolo finale? "Sicuramente quando ho chiuso il sesto giorno con uno dei top 3 stack del torneo. Lì ho capito che ce la potevamo fare e ce la potevamo giocare fino in fondo".
Inutile nascondersi, la tua vita cambierà da oggi in poi: "Sto valutando l'ipotesi di prendere 1-2 anni di aspettativa (ha 37 anni ed è account executive di una catena al dettaglio a Palma in Spagna, ndr), voglio vedere come andrà a finire tutta questa storia. 888, intanto, mi ha chiesto di giocare tutti i tornei in Spagna da adesso alla fine do ottobre prima di volare a Las Vegas. Però voglio che il poker rimanga quello che era per me, cioè principalmente uno svago. Ma, per ora, mi concentrerò su questo!.
E' veramente presto per chiedertelo, siamo corti abbiamo 12-13 bb per poco più di 32 minuti: quali strategie pensi si possano adottare al final table? "Sì è davvero presto. Sicuramente il gioco in short stack offre poche possibilità. Il range sarà chiuso e dipenderà molto dalle mani che spillerò e soprattutto da quale posizione e dalla fase del torneo. Ma una cosa è certa: le metterò dentro senza paura come ho fatto per tutto il torneo prendendomi dei rischi sempre e comunque".
Le prime reazioni in Spagna? E cosa pensi di players come Mortensen e Mateos, tra i migliori del tuo Paese? "Il mio Twitter è passato da 150 a 900 followers e la pagina 888 sta avendo un successo clamoroso sui social. Adrian e Carlos sono due idoli, non c'è dubbio. Due punti di riferimento. Se sceglierò uno di loro come coach? Non lo so valuterò questo più avanti".
Poi una bella sorpresa per noi: "Ah è la prima intervista in assoluto che rilascio ad un media dopo le primissime di Espn", ci confessa Pons. E grazie all'interprete d'eccezione, Paolino Massa.

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