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Nicola D'Anselmo, dall'alta finanza al poker high stakes: 'Parte dall'IPO il mio 2017'

17 gennaio 2017 - 09:01

Nicola D'Anselmo, manager dell'alta finanza e poker player high stakes racconta la sua passione per il poker a Gioconews.it. 

Scritto da Cesare Antonini

Campione d'Italia - Oltre 320mila dollari vinti in un paio di anni, 30mila euro ottenuti all'IPO23 di una decina di giorni fa per una sesta piazza che lo elegge miglior italiano nel torneo campionese ma che gli lascia qualche rammarico visto che la prima moneta da 200mila euro era davvero alla portata. E domenica 15 gennaio, si piazza ancora a premio 22esimo al Poker Masters at Work sempre di Campione d'Italia, uscendo solo con un 'mezzo' cooler 1010 contro AA. Nicola D'Anselmo, top manager nel settore dell'investment banking, spiega a Gioconews.it che il poker "è un hobby molto importante da un paio d'anni a questa parte, una bella passione che nel 2017 vorrei poter intensificare sempre di più visto che mi piace viaggiare, giocare e provare sempre di più a migliorare il mio poker".
I suoi risultati nei top tournament high stakes d'Europa hanno fatto molto parlare di lui. Al Casinò di Campione è molto conosciuto anche ai tavoli degli altri giochi del secondo e terzo piano. E gioca molto cash game.


D'Anselmo, come detto, è un manager dell'alta finanza. Tra gli incarichi avuti in carriera la stampa parla della carica di ex direttore generale Bnp e senior banker di importanti istituti a livello internazionale, la nomina risale al 2012. "Sono due anni che mi decico al poker come hobby aumentando le partecipazioni ai tornei dal 2015 al 2016 e raccogliendo oltre 320mila dollari e partecipando a tornei high roller in tutta Europa tra Spagna, Monte Carlo e Bahamas".
E il 2017? "Vorrei riuscire a fare uno schedule mix tra eventi Festival e Championship del circuito live PokerStars. Ho già in mente Londra e altre tappe più semplici da raggiungere, magari in Europa per conciliare anche gli impegni di lavoro".
Parliamo dell'Italian Poker Open, preferito alle Bahamas e al quale non D'Anselmo non aveva mai partecipato: "Sì diciamo che ho preferito l'IPO23 al PokerStars Championship sia per esigenze logistiche e di trasferta e sia per il format che ho apprezzato tantissimo e che non avevo mai giocato, ero curiosissimo. Devo dire che per tutta la gente che raccoglie questo torneo (1.937 entries nell'edizione 23, mentre il record di 3.310 iscrizioni è stato totalizzato a novembre 2016 nell'edizione 22, ndr) lo staff del Campione Poker Team e il personale del casinò sono stati bravissimi. Non è semplicissimo gestire una 'emergenza' di questo tipo ma è davvero un'organizzazione perfetta".
Com'è andato il torneo? Sesta piazza per lui, una maratona incredibile: "E' un torneo massacrante per chi arriva in fondo. Il field è misto tra ottimi players italiani e stranieri ma anche molti occasionali che arrivano al tavolo grazie al taglio del buy in. Per me è un ottimo allenamento per abituare il mio gioco a situazioni differenti. Un training ideale per capire come giocano alcuni players di tutti i livelli e aumentare la mia capacità di adattamento".
D'Anselmo consiglia anche qualcosa all'organizzazione: "Io vista l'importanza del torneo e della struttura giocherei i Day1 alle 12 per mettere anche una pausa cena. Anche se si parte in genere più tardi (alle 18 invece che alle 16, lo start dell'IPO23, ndr), da come mi dite, credo che comunque sia un torneo da affrontare con maggiore tranquillità. Ma, intendiamoci, come detto è stata un'organizzazione impeccabile".
Qual è la tua mission per il 2017? "Dopo un paio di anni in cui ho giocato davvero tanto nel 2017 vorrei incrementare ancora di più la mia presenza ai tavoli sempre conciliando le trasferte coi miei impegni di lavoro, ovvio. Per questo credo che preferirò trasferte alla portata a partire dal prossimo festival di Londra".
Spesso ci capita di sentire qualche player che preferisce non farsi vedere ai tavoli magari per evitare problemi col datore di lavoro. Per te com'è il rapporto tra il poker e la tua professione: "Non ho assolutissimamente nessun problema. Anzi, molti miei colleghi amano questo gioco e frequentano i circuiti, sia italiani che esteri".
Il poker high stakes e l'alta finanza. Inutile dire che chi maneggia soldi ad alti livelli per lavoro può avere dei vantaggi nel prendere decisioni che possono spostare valore lungo un payout di un torneo o in un tavolo cash game. Ecco il segreto del successo di Nicola D'Anselmo? Forse sì, per il momento abbiamo scoperto una persona eccezionale.

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