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Farina, De Biasio, Crobu e l'amico scammer: 'Legalmente forse abbiamo le mani legate'

03 febbraio 2017 - 13:35

Lo scammer amico, ecco lo sfogo di Elias Farina, Mirko De Biasio e l'aggiornamento di Andrea Crobu ma senza novità. 

Scritto da Cesare Antonini

"Legalmente forse la vicenda potrebbe fermarsi qui, anzi, potrebbe non iniziare per niente. Rimane la nostra ingenuità ma, ripetiamo, anche se il poker è un brutto mondo, come possiamo non fidarci di un amico?". Elias 'ilM1ssil3' Farina, grinder online di Torino, si è sfogato con Gioconews.it tra una sfida e l'altra del National Heads Up di Campione d'Italia di fine gennaio sul caso dell'amico-scammer che ha truffato tre grinder di poker online. Insieme a lui Mirko De Biasio e Andrea Crobu ci aggiorna che "non c'è nessuna novità, purtroppo".


In tanti hanno parlato, forse anche 'sparlato', in merito al caso denunciato da Andrea Crobu e che vedeva protagonisti, loro malgrado, anche Farina e Mirko De Biasio.
Addirittura qualcuno nei giorni successivi all'uscita del caso, è passato alle accuse: "Se si vuole fraintedere quello che è accaduto allora possiamo davvero dire qualsiasi cosa. Noi ci siamo fidati di un amico che era sempre con noi, che faceva le trasferte e le vacanze con noi. A cui dicevamo tutto. Un amico più scarso a poker, almeno così diceva, e che volevamo aiutare a crescere. Sul fatto dei 'vantaggi', poi, in heads up in pochi secondi è davvero difficile ottenere vantaggi, anzi è praticamente impossibile. Lo facevamo per aiutarlo e lui c'ha fregati, tutto qua".
La questione gira davvero tutta lì, sulla fiducia tradita. Non servirebbe aggiungere altro. Però torniamo sui metodi, come faceva poi a giocarvi contro? "Non sappiamo ancora se metteva team viewer sul suo pc o diceva le carte a chi era dall'altra parte. Che giocasse lui è difficile anche perché si faceva sempre vedere nella cam, forse per non destare sospetti, e stava per la maggior parte del team con le braccia incrociate".
Oltre agli incroci di dati, sessioni e degli orari delle call è stato Mirko De Biasio ad avere il primo dubbio vero? "Sì è stato lui in una sessione strana che gli è capitata. E da lì abbiamo iniziato ad indagare e ci siamo resi conto solo alla fine".
Lo stesso Mirko De Biasio in diretta streaming a Campione d'Italia c'aveva raccontato l'accaduto: "Ero volato a Malta e ho ricevuto una strana chiamata proprio dal nostro 'amico'. Come al solito mi ha chiesto di condividere lo schermo e l'abbiamo fatto dopo qualche ora che mi ero sistemato. In quelle ore era tutto normale per me, come sempre. Poi, però, qualcosa non mi tornava. Forse anche l'insistenza che aveva avuto con me oltre al gioco".
Insomma la classica sbavatura, forse dettata dall'avarizia, deve aver tradito l'amico-scammer innestando nei tre grinder il dubbio.
Ancora Farina: "Uno dei nickname, quel Piggod che abbiamo mostrato pubblicando anche le chat, è davvero sospetto. Su alcune room, poi, dove c'è meno controllo abbiamo incrociato tanti nickname che sono tutti anonimi a livello di gioco e risultati: da certi livelli arrivano a vincere contro di noi in sfida da 250 e poi spariscono. I dubbi e le coincidenze sono tantissime".
Andrea Crobu, intanto, c'ha confermato "che non ci sono ancora sviluppi dal punto di vista legale". E, come diceva Farina, il rischio è che non si riuscirà a quagliare nulla.
Intanto il principale indiziato ha cancellato tutti gli amici dal vecchio profilo Facebook per poi bloccarli e riaprirsi un nuovo account.
Rimane la bruciatura del tradimento: "Siamo stati ingenui ok, ma come facciamo a non fidarci di un amico. Io capisco che il mondo del poker è spesso oscuro, opportunista, falso, ma quei 3-4 amici coi quali confidarti come fai a non averli? E' irreale. Ma è successo anche questo".
Quindi, massima attenzione.
Poi la chicca finale: "Il 'nostro' c'ha detto che noi avremmo le nostre prove e saremo convinti pure. Lui, non è stato e ha sempre negato. Poi un giorno c'ha detto: fossi stato ricco sfondato vi avrei risarcito io!". C'è poco da aggiungere no?

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