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Phil Hellmuth a nudo su Forbes: 'Ecco come il poker mi ha migliorato'

10 ottobre 2017 - 10:18

Anche Phil Hellmuth finisce su Forbes e si apre spiegando come il poker ha migliorato la sua vita. 

Scritto da Cesare Antonini

 

Forbes continua ad occuparsi del mondo del poker. Dopo il nuovo che avanza, il fenomeno milionario tedesco Fedor Holz, stavolta è la "vecchia guardia" a finire sulle pagine del prestigioso magazine conosciuto in tutto il mondo. Ad incuriosire la redazione è l'autobiografia di Phil Hellmuth, "Poker Brat" dove il 14 volte campione Wsop spiega come si prepara mentalmente per giocare a poker ad alti livelli, che ha evoluto il suo gioco e come le competenze sviluppato rafforzano altri aspetti della sua vita.
Forbes elenca tutte le vittorie di Phil che ammontano ormai a oltre i 18 milioni di dollari.

Un predestinato dopo la vittoria del 1989 del main Wsop contro il mito Johnny Chan.
Particolari sempre curiosi nelle storie dei super pro: "Ho iniziato a giocare a 20 anni quando ero al college e a 22 anni avevo già pagato i miei prestiti studenteschi e avevo 20mila dollari in banca. Ho capito che potevo fare molto di più col poker e non mi sono sbagliato evidentemente", ha commentato al giornalista di Forbes Dan Schawbel.

Discorso particolare quello sullo staking dei super high roller che molti giocatori non condividono: "Se sono nervoso ancora quando gioco? No, non sono nervoso, ma ho solo percepito come si attivano i miei sensi quando gioco buy in da 100.000 dollari. Ho scelto spesso di vendere quote ai miei amici in questi grossi eventi. E questo mi aiuta a concentrarmi più forte: chi ama perdere soldi per i suoi amici", dice Hellmuth.
Fondamentale rimane la capacità di lettura degli avversari per Hellmuth: "Ho modificato il mio gioco per rimanere sempre aggiornato e al passo coi tempi ma una cosa rimane costante: la capacità di lettura al tavolo. La chiamo la 'magia bianca'. Ed è importante conoscere esattamente cosa pensa la nuova generazione e trovare un modo per sfruttarlo".
Bello il rapporto tra poker e real life e tra mindset nella vita privata: "Io e mia moglie stiamo insieme da 29 anni e facciamo terapia insieme. Questo mi ha migliorato come uomo, ho affrontaro i miei difetti. E mi ha reso anche un poker player migliore. Mentre miglioro il mio rapporto con lei vedo anche più chiaramente tutte le altre persone. Al tavolo ho imparato ad essere più paziente, a vivere sotto pressione e anche fuori dai tavoli sono molto più diretto e paziente!".
Insomma il poker fa bene. Ed ecco gli altri consigli di Phil: "A marzo ho in uscita un nuovo libro che si chiamerà #positivity dove predico la liberazione dall'odio nella tua vita. Consiglio a tutti di scrivere i propri obiettivi annuali e attaccarli al vostro specchio da bagno. Poi scrivete la lista delle vostre benedizioni e mettete anche quelle sullo stesso specchio. Al mattino sarete più felici e più focused". Chiaro?

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