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Luca Pagano tra poker, eSports e flipper

25 maggio 2016 - 11:43

Luca Pagano spiega il rapporto tra poker e flipper e eSports e disegna lo scenario del futuro del gioco. 

Scritto da Cesare Antonini

"Nel mondo del poker, il divertimento è quella componente che inizia a mancare ormai da troppo tempo. Non a caso sempre più players si stanno avvicinando ad altri giochi, come Hearthstone, che offre divertimento e competizione, senza la pressione economica del dover far risultato a tutti i costi. Il primo evento di poker e flipper sportivo insieme credo che vada in questa direzione. Quali punti in comune hanno questi due giochi? Uno sicuramente fortissimo, il divertimento per tutti, dagli amatori ai professionisti". Parla Luca Pagano, team pro PokerStars, ceo e fondatore di Pagano Events e anche appassionato di flipper. Dopo mesi di attesa e di lavoro eccola finalmente la prima data di 'Coin Flipper', l'evento di flipper sportivo che si terrà nelle sale del Saint Vincent Resort and Casino, dal 10 al 12 giugno in contemporanea col torneo 'The Big Bang'.

La celebre organizzazione di poker live incontra l'IFPA Italia e i due brand si avvalgono di partner tecnici esclusivi come Tecnoplay, leader nella distribuzione dei flipper e Sweet Games. La media partnership esclusiva, invece è di Gioconews.it e di Gioconewsplayer.it.
Un momento storico per la sala da gioco valdostana che ospita per la prima volta un torneo di flipper sportivo accanto ad un evento di poker live.
"Con questa iniziativa vogliamo iniziare ad esplorare nuove sinergie tra mondi diversi, ma che sotto il comune denominatore come il “divertimento”, tanto diversi poi non sono", spiega Luca.
Scrivendo di pinball sulle pagine di Gioconews.it abbiamo scoperto iltuo grande amore per questa forma di intrattenimento: "Il flipper è da tempo una mia passione, nata proprio a Las Vegas alcuni anni fa, grazie alla scoperta della Pinball Hall of Fame, un posto appena fuori dalla Strip con oltre 100 flipper, da quelli storici a quelli più moderni. Al di là dell’aspetto competitivo, molto forte nel flipper, quello che più mi affascina è il divertimento e come riesce a farmi concentrare. Pochi intensi minuti dove i riflessi e la concentrazione sono al massimo".
Giocherai a Saint Vincent? "Parteciperò al torneo dedicato ai principianti, il costo è simbolico ed è multi-entry, un’occasione perfetta per provare la competizione, nuovi flipper e, come succede nel poker, per avere la possibilità di osservare (e magari imparare) dai migliori.
E a tal riguardo, attenzione perché il Campione del Mondo è proprio italiano, si chiama Daniele Acciari e sarà presente dal 10 al 12 giugno a St-Vincent per il torneo coinflipper!".
Dal poker al flipper agli eSport fino ad arrivare ai Daily Fantasy Sports, percorsi interessanti e intriganti. Ma prima di esplorarli ci puoi regalare una tua visione dello scenario generale della poker industry attuale, sia live che online? "Lo stato di salute della poker industry in generale non è così negativo come molti dicono. Non c’è più la crescita di un tempo, ma il volume d’affari si è stabilizzato su valori molto alti. E' cambiata molto è la tipologia di giocatori: ci sono meno “occasionali” che provano a diventare professionisti, ma ci sono molti più occasionali a cui importa soprattutto divertirsi e molti più professionisti affermati. Se infatti analizziamo i numeri dei principali circuiti, gran successo per i low buy-in e gran successo per i tornei high roller".
Torniamo a quei percorsi cui accennavo prima: "Seguo da vicino gli eSports da tempo e sto cercando di apprezzarne le dinamiche. Le differenze tra eSports e Poker sono molto più profonde di quello che inizialmente pensavo, ma i due mondi si stanno avvicinando. Non credo che eSports e Poker si incontreranno a metà strada, piuttosto immagino che sarà l’industria del poker a doversi spostare di più se vorrà cogliere l’opportunità di essere accostata a quella degli eSports. Perché ciò succeda, la componente economica (che nel poker è da sempre primaria) dovrà cambiare. Quindi, la vera incognita da scoprire sarà se il mercato poker evolverà in una direzione dove premi ed iscrizioni saranno pressoché simboliche. Potrei sbagliarmi, ma personalmente la vedo abbastanza difficile".
Cosa pensi della Global Poker League? Noiosa, inutile, stimolante, utile al mercato e al reperimento di nuovi sponsors o il futuro è sempre e comunque legato al real money e ai big prize pool? "La GPL è un fantastico esperimento che va proprio nella direazione di cui parlavamo poco fa ed è un bene che ci sia qualcuno che ci stia provando. Faccio decisamente il tifo per la GPL, se funzionerà, si creeranno nuove opportunità per tutti. La formula può essere migliorata e resa più divertente e spettacolare, ma siamo alla prima edizione. Le prossime due edizioni GPL saranno quelle veramente importanti. E mi auguro di vedere anche altre organizzazioni andare in quella direzione".
Si rumoreggia assai su cosa sta facendo Luca Pagano, su cosa sta lavorando oltre al poker. Abbiamo parlato di come si evolve il gaming ma tu, come ti stai evolvendo? "Sto concludendo un corso annuale a Stanford (California), che ha come centro l’argomento “innovazione”. E’ un corso che ti offre strumenti moderni (come il Design Thinking) e framework per analizzare opportunità e sviluppare le idee. E la prima idea è già in via di sviluppo — se passerà la fase del prototipo, ne riparleremo sicuramente!
Di cosa si tratta? Mettiamola così poker, eSports, flipper, studio: non sono una combinazione puramente casuale".
Ma c'è sempre il poker, quello giocato: "Dopo una pausa, sono tornato concentrato, sto giocando bene e la sorte, fino a questo momento, sembra a favore. I prossimi 2 mesi mi vedranno impegnato in BigBang, IPT e WSOP!". So, good luck!

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