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Operazione All In: a giorni la pronuncia dell'Ue sulle tassazione del poker live

16 settembre 2014 - 08:23

Ogni giorno può essere valido per la pronuncia della Corte di Giustizia Europea che attendiamo da mesi sui ricorsi presentati da alcuni players in merito agli accertamenti dell'Agenzia delle Entrate nell'ambito dell'operazione 'All in'.

Scritto da Cesare Antonini
Operazione All In: a giorni la pronuncia dell'Ue sulle tassazione del poker live

Niente è stato derubricato, sapevamo da tempo che ci sarebbe stata una semplice pronuncia senza udienze particolari. Non resta che aspettare che la conferma dei principi già applicati in sede di commissioni tributarie nel nostro Paese". Il dottor Sebastiano Cristaldi, esperto fiscalista che sta seguendo molti giocatori italiani tassati dall'AdE per le loro vincite nei casinò europei e solo in tornei di poker live (non si capisce tra l'altro la discriminazione tra poker e altri table games come la roulette o il Black Jack ad esempio) fa il punto della situazione e precisa alcune voci che nel settore ieri sembravano cambiare l'impostazione dell'Ue.
"Ma ripeto, è sempre stato così, ci sarà una pronuncia e una sentenza che in ogni caso prenderà posizione sull'operazione 'All in'. I tempi erano stati fissati proprio dopo l'estate e ora ci siamo. Ogni giorno è buono", prosegue Cristaldi.
Nulla di nuovo sotto al sole, quindi. I legali, sia Max Rosa col collega Sebastiano Cristaldi, sia altri studi come Fuoco&Partners, non danno per vinta la guerra ma le battaglie continuano a dare colpi veementi ed efficaci a questa operazione che sembra fare acqua da tutte le parti.
La quasi uniformità di giudizio delle Commissioni tributarie regionali e provinciali di Roma, Treviso, Salerno, Perugia e a breve anche altre, lascia ben sperare nel futuro. Del resto l'Ue non può non tenere conto di giudici nazionali che già seguono indirizzi comunitari. Saremmo davvero al paradosso. Tanto per fare un parallelismo con il settore del betting, in quel caso i problemi nascono dal conflitto delle leggi nazionali con il regime concessorio e con l'ambiguità dell'Ue nel suo ruolo di regolatore ma anche di garante della libertà di circolazione di beni, merci e persone.
In questo caso si parte già da una serie di ottimi presupposti e soprattutto uniformi a livello giuridico e fiscale nel nostro Paese. Non resta che aspettare la parola fine, si spera, sulla vicenda.

 

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