skin

Poker e fisco, Cristaldi: 'Qualsiasi nuova tassa andrebbe applicata anche in Italia'

31 ottobre 2014 - 11:42

Ancora una grande confusione, errori tecnici e di valutazione sulle tasse delle vincite nei casinò esteri con la speranza che a rimetterci non siano sempre e solo i cittadini contribuenti e, in questo caso, i poker players, a pagare il conto.

Scritto da Cesare Antonini
Poker e fisco, Cristaldi: 'Qualsiasi nuova tassa andrebbe applicata anche in Italia'


Stiamo parlando della risposta del sottosegretario all'Economia PierPaolo Baretta all'interrogazione dei deputati Sberna e Binetti di 'Per l'Italia' che chiedeva quali iniziative intendesse intraprendere il Governo per adeguarsi alla sentenza della Corte di Giustizia Europea sull'operazione All in. Una pronuncia che censurava il comportamento del Fisco italiano sulle vincite nei casinò esteri annullando qualsiasi prelievo sulle somme in questione.
Da una prima lettura, al di là della grande confusione che fanno i deputati e il sottosegretario, si evinceva una volontà di introdurre una nuova tassa che sembra contrastare gli indirizzi dell'Europa. Per non discriminare questo o quello stato membro, quindi, andrebbe aggiunta una nuova tassa anche per le vincite in Italia. Ma l'errore di fondo è che le vincite all'estero attualmente non andrebbero dichiarate dai cittadini italiani essendo già tassate alla fonte proprio come quelle italiane.
A spiegare meglio i passaggi in questione ci pensa l'esperto fiscalista Sebastiano Cristaldi: "In questi passaggi politici ci sono errori tecnici e altre imprecisioni. Innanzitutto non è vero come dice Baretta, che c'è una proposta all'esame della Commissione Europea. Lo avremmo saputo e avrebbe comunicato il numero della legge e i riferimenti. Da questi elementi possiamo dedurre che c'ho non esiste".
Di quale nuova tassa parliamo? "Si parla di un'imposta sostitutiva ma ciò dimostra una scarsa conoscenza della normativa fiscale. Questo non andrebbe a risolvere la censura della Corte di Giustizia che dice: in casa vostra potete tassare come volete ma sui redditi di fonte estera dovete riservare lo stesso trattamento che riservate alle vincite nazionali".
Quindi cosa significherebbe introdurre questo nuovo balzello sulle vincite estere? "Per renderlo conforme ai dettami europei l'Italia dovrebbe applicare questa nuova aliquota anche alle vincite nazionali sommandola a quella che già c'è al 10%. Quindi una nuova tassa sulle vincite in Italia ma bisognerebbe capire cosa ne pensano i casinò italiani".
Per questo la norma sembra alquanto fuori fase con la situazione attuale italiana per non parlare di quella europea.
Ma sono tanti gli errori: i casinò esteri tassano le vincite alla fonte così come avviene in Italia. Per non fare discriminazione la tassa andrebbe introdotta per il pari importo anche in Italia.
C'è un altro problema: "Adesso l'Isi dei casinò italiani è calcolata al 10% su base imponibile netta. E come faranno a dimostrare o a calcolare il netto sulle vincite all'estero?".
Attualmente una vincita all'estero va dichiarata? "Dopo la sentenza della Cge nessuna vincita va dichiarata perché si pagano le tasse in Europa e qualsiasi altra tassa pagata in Italia violerebbe i principi del trattato Ue".
Sembrano essere molti gli ostacoli a questo tipo di provvedimenti che, oltre tutto, presentano anche molti errori di base sulla trattazione della materia specifica.

 

Articoli correlati