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Poker live: giudici contro questura a Modena e il gioco sempre più nel caos

29 novembre 2014 - 12:42

Dieci giorni fa parlavamo di caos poker live a Modena. La notizia positiva per l'affermazione del movimento dal vivo è la vittoria del ricorso al Tribunale del Riesame del circolo della città emiliana che aveva subìto un blitz della Guardia di Finanza con sequestri di soldi e materiali e denunce per gioco d'azzardo.

Scritto da Cesare Antonini
Poker live: giudici contro questura a Modena e il gioco sempre più nel caos

I giudici hanno dissequestrato tutto e nel club New Scacco Matto di Vignola si è riniziato a giocare già ieri sera.

 

Bella notizia, dicevamo. E si può giocare. Ma allora che valenza hanno le dichiarazioni del Questore di Modena di una quindicina di giorni fa su richiesta di un club che voleva avere quanto meno un parere o un lascia passare? Non a caso un altro circolo, un terzo, ha sempre giocato nella convinzione che si potesse fare. E dopo il dissequestro del New Scacco Matto sembra aver ragione da vendere.

Ora un club è chiuso per scelta e due sono riaperti con un bel precedente da mettere sul tavolo e che allontana rischi e controlli.

Il caso di Modena è assai singolare ma non stupisce affatto nella complessa giungla normativa del gaming italiano. Una sentenza di un giudice territoriale e locale che smentisce la legge nazionale (ricordiamoci sempre che esiste e che il poker andrebbe regolamentato) e il parere della Questura modenese che è l'espressione dello Stato a livello territoriale. L'importante è che si giochi a poker e sempre dentro a certi parametri che rispettino le indicazioni lontane dall'azzardo. Ma non si può non notare il caos che avvolge questo gioco.

Come accade per le scommesse e per le new slot e vlt bersagliate da leggi regionali e comunali, anche per il poker live (va specificato che il gioco però è anche non regolamentato) la legge nazionale è totalmente disattesa e tutto è in balia dei giudici locali, dei Tar, delle Questure più permissive o meno.

In linea generale bisognerebbe dirimere tutti questi conflitti per tutelare soprattutto i players, gli utenti finali, i cittadini, gli unici a rimetterci tra denunce, avvocati e poca sicurezza nel gioco.

Caos nel caos, campanili contro campanili della stessa città. C'è da mettersi le mani nei capelli se non fossero già caduti tutti per lo stress e l'ansia generata da questa incredibile confusione.  

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