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Trento, il Movimento 5 Stelle a favore del poker sportivo

19 febbraio 2015 - 10:14

Lascia perplessi la decisione della polizia amministrativa della provincia autonoma di Trento di autorizzare serate casinò con roulette nella sede di una Asd e poi vietare l'organizzazione di tornei di poker sportivo durante le scorse festività natalizie in un'altra Associazione dilettantistica di Levico Terme.

Scritto da Cesare Antonini
Trento, il Movimento 5 Stelle a favore del poker sportivo

Qual è la posizione dell giunta dell Provincia Autonoma in merito al gioco d'azzardo? Si pensa di revocare l'autorizzazione delle serate di casinò e dare quella per il poker che è un gioco d'abilità riconosciuto anche dal Consiglio di Stato, oppure si andrà incontro all'ennesimo ricorso al Tar?".
Eureka! Abbiamo visto la luce. Al di là di qualche erroruccio che puo' anche starci (il politico scrive 'Texas Holden'..) il ragionamento di Filippo Degasperi, consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle, snocciolato nell'interrogazione a risposta scritta presentata ieri non fa una grinza. E, va sottolineato, è raro trovare un ragionamento di tale fattura e, se non altro, che naviga immerso nel buon senso.
Fece scalpore infatti la decisione della Provincia Autonoma di negare i tornei di poker sportivo e, dopo qualche tempo, lo stesso organo di polizia autorizzò "serate casinò con roulette nella sede della Asd, sia per il periodo di Natale che di fine anno, omettendo persino prescrizioni temporali a tal punto che sarebbe possibile attrezzare tavoli verdi, come la roulette, in ogni periodo del calendario".
Degasperi trova assurdo che non si dia spazio all'Hold'em, "una manifestazione sportiva che prevede vere e proprie strategie di eliminazione dell’avversario dopo tattiche e studiate partite a carte e soprattutto ha un limite alle vincite in denaro previamente regolamentato".
L'Asd Levico Terme tra l’altro, tramite il proprio avvocato, ha chiarito di voler presentare "istanza di ricorso al Tar per il diniego del poker sportivo nella misura in cui nella determinazione provinciale si è testualmente ritenuto che l’interesse pubblico al contrasto e alla prevenzione di possibili illeciti conseguenti alle particolari modalità di svolgimento del gioco del poker sportivo (interesse alla cui tutela è preordinata l’emanazione della prevista disciplina regolamentare di dettaglio) sia da considerarsi prevalente rispetto alle esigenze manifestate dall’associazione”.
Degasperi fa riferimento anche alla giurisprudenza vigente: "Il regio decreto che disciplina l’offerta di gioco nei servizi pubblici subordina l’autorizzazione al rilascio della tabella dei giochi proibiti del Comune e vieta anche il poker, prevedendo però la deroga per il Texas Hold'em e per le serate casinò con roulette, e che la giurisprudenza penale sul poker sportivo rispetto all’amministrativa non qualifica come reato l’evento non autorizzato se non c‘è un apprezzabile vincita economica pur non quantificandola; nel 2008 il consiglio di Stato si è pronunciato sul poker sportivo qualificandolo come attività ludico-sportiva e dunque lecita".
Difficile controbattere a queste argomentazioni. Ora Degasperi attende risposte sulla "politica della giunta sulla prevenzione del gioco d'azzardo e se la polizia amministrativa farà un passo indietro altimenti si rischia un ricorso al Tar locale".

 

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