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Operazione All In: l'Ade non si arrende ma Musini e Rosa vincono ancora

28 luglio 2015 - 13:56

L'Operazione All in più che morta sembra moribonda e, da terra, continua a cercare di colpire come puo' il suo nemico, il poker player.

Scritto da Ca
Operazione All In: l'Ade non si arrende ma Musini e Rosa vincono ancora

La metafora sembra prestarsi alla perfezione per il caso del poker player Alberto Musini che, difeso dall'avvocato Max Rosa, ha dovuto confermare la vittoria in primo grado su ben 4 avvisi di accertamento e ora rischia anche di doversi difendere ulteriormente. E i legali dicono: “Si potrebbe arrivare anche in Cassazione ma forse i cittadini non vogliono più voler a che fare con questo Fisco!”.
Ma vediamo la storia da dove è partita: “Ricordo che con Sentenze N.ri 131, 132, 133 e 134/01/2014, tutte depositate in data 11.04.2014, la Commissione Tributaria Provinciale di Teramo aveva annullato i 4 avvisi di accertamento emessi nei confronti del sig. Alberto Musini, aventi ad oggetto le vincite conseguite dalla partecipazione a tornei di poker live svoltisi nelle annualità d’imposta dal 2007 al 2010, prevalentemente in Case da Gioco slovene. Nell’occasione la CTP condannava l’Amministrazione a rifondere complessivamente al ricorrente € 4.000,00 di spese legali, oltre ad IVA e CPA: ciò avveniva sei mesi PRIMA della Sentenza comunitaria sul caso Blanco Fabretti, del 22 ottobre 2014”.
Dopo la vittoria ecco che l'Ade torna alla carica addirittura dopo la sentenza Ue: “Ebbene con mio assoluto sconcerto, due settimane DOPO la pubblicazione della sentenza europea che, come noto, ha un potere vincolante nei confronti delle amministrazioni degli Stati membri, l’Ufficio legale dell’Agenzia delle Entrate di Teramo impugnava le predette decisioni della CTP, notificando 4 atti di appello, ove naturalmente non veniva in alcun modo citata la Sentenza Blanco del 22 ottobre.
Il sig. Musini si costituiva in giudizio presso la Commissione Tributaria Regionale de l’Aquila a mezzo del sottoscritto avvocato”.
Ancora una vittoria per Rosa e Musini! “Il 21.05.2015 si svolgeva la pubblica discussione e il 14.07.2015 venivano depositate le 4 sentenze della CTR, Nr.i 702, 703, 704 e 705/1/15, che rigettavano l’appello dell’AdE di Teramo, confermavano le 4 sentenze impugnate e condannavano l’AdE a risarcire al sig. Musini ulteriori € 1.200,00 più oneri, per ciascun ricorso in appello, a titolo di spese legali.
E così il sig. Musini Alberto risulta oggi creditore dell’AdE di Teramo per complessivi € 8.800,00 (4.000,00 in primo grado e 4.800,00 in secondo), oltre ad oneri vari, per un importo totale di circa € 12.000,00”.
E ora? Cosa succede? Come potrebbe procedere la storia? “Non resta che vedere se la zelante AdE di Teramo riuscirà ad impugnare per Cassazione le 4 sentenze di secondo grado (hanno 6 mesi di tempo per farlo), sì da raggiungere lo strabiliante traguardo di portare a circa € 25.000,00 le potenziali spese da risarcire al contribuente: nel caso di successo processuale, infatti, ritengo che la Cassazione non liquiderebbe meno di € 2.000,00 a ricorso.
Credo sia superfluo ricordare che lo stipendio dei dipendenti amministrativi che lavorano su queste pratiche, lo pagano i cittadini, così come sono i cittadini a dover pagare gli attuali € 12.000,00 al sig. Musini, il tutto per la sconsiderata, colpevole e negligente attività svolta sino a questo momento dall’AdE di Teramo. Francamente, ritengo che questa sia un’autentica vergogna, che reputo doveroso denunciare pubblicamente.
Non solo critiche al fisco ma anche un “sentito plauso alla giustizia tributaria abruzzese che, per quanto nelle sue competenze, ha interpretato e applicato la legge in modo rigoroso, soprattutto in materia di condanna alla rifusione delle spese di lite, cosa che non si può dire, viceversa, per altre Commissioni Tributarie chiamate a giudicare vicende analoghe, ove nel dare ragione ai contribuenti, le spese legali sono state compensate, senza uno straccio di motivazione”.

 

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