skin

Il poker live bocciato alla Camera, ma forse è meglio così

26 maggio 2017 - 11:35

Il poker live bocciato in Commissione bilancio all'esame della Manovra Bis del Governo ma forse è meglio riproporre l'argomento in altri termini, ad esempio in Conferenza Unificata. 

Scritto da Cesare Antonini

Era davvero un flebile tentativo quello che qualcuno aveva cavalcato come una specie di "rivoluzione". E forse meglio così perché l'emendamento presentato da Ignazio Abrignani di Alleanza Liberalpopolare Autonomie, era anche rischioso.
Ma facciamo un passo indietro. Ieri, giovedì 25 maggio, al voto in Commissione Bilancio della Camera c'era l'articolo 6 della Manovra Bis del Governo che conteneva le misure riguardanti il gioco. La Commissione ha bocciato tutti gli emendamenti tranne quello sulla riduzione delle slot presentato dal Governo e quelli a firma Matteo Mantero del M5S sulle sanzioni e relativo alla riduzione delle slot machine e di Marco Di Maio del Pd sul Bingo.

Tra questi, come detto, c'era anche quello di Ignazio Abrignani (ALA) Alleanza Liberalpopolare-Autonomie che aveva presentato alla Commissione Bilancio della Camera un emendamento per abrogare la parte della legge comunitaria del 2008 che disciplinava il poker live.
"E' stato accantonato e se il parere del Governo sarà negativo decideremo se ripresentarlo anche in Aula", ha dichiarato a Gioconews.it il deputato Ignazio Abrignani.
Il tentativo di dare uno scossone al Governo fermo da 8 anni e che avrebbe dovuto disciplinare i tornei live di poker sportivo con una previsione di mille licenze (da 100mila euro ciascuna) e tasse al 3% sul giocato, è quindi fallito con la bocciatura dell'emendamento insieme agli altri che riguardano il gaming.
Ma siamo così sicuri che abrogata quel comma che tuttora consente a tanti di giocare dal vivo in tutta Italia poi il Governo avrebbe ripresentato una nuova norma e un regolamento che il settore aspetta da 8 anni? La risposta è piuttosto banale: ovviamente no.
O almeno sarebbe venuto a cadere almeno un fondamento necessario e indispensabile per chi vuole organizzare e lo vuole fare secondo i crismi indicati da quelle famose regole della Corte di Cassazione e riportate anche in diverse sentenze vinte da gestori di circoli in alcuni tribunali d'Italia.
 
La speranza è che Abrignani insista, magari riformulando la questione. 
Detto questo, adesso, come si va avanti? Lo Stato, il Governo è talmente miope che continua a non vedere quello che sta accadendo in Italia. E' brutto e scorretto dirlo ma, meglio fare finta di nulla. E se l'argomento va riportato in auge nelle aule parlamentari che si faccia in termini propositivi e non abrogativi. Per i motivi di cui sopra. Meglio proporre un regolamento che la cancellazione di una legge. Almeno a parer nostro.
 
Siamo invece d'accordo su tutta la linea con l'avvocato Stefano Sbordoni che ipotizza la riapertura della discussione nella Conferenza Unificata Stato e Regioni. Eh sì potrebbe essere proprio quella la sede adatta. Chissà. Del resto si parla di territorio, locali e distanze.
Ma è veramente possibile che i solerti amministratori e politici avversi al gioco d'azzardo (ma non alla mala gestione di tanti enti, quella va bene) non abbiano percepito che il poker live, seppur spesso sano e sportivo, è praticato nelle sale dei loro comuni, delle loro regioni? Aspettiamo fiduciosi che torni la "vista" a Governo e Regioni.

Articoli correlati