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L'Agenzia delle Entrate annulla tutti gli accertamenti del poker player Braccini

17 novembre 2015 - 09:03

L'Operazione All In è finita: dopo 5 anni di battaglie arriva l'annullamento degli accertamenti per il poker player eugubino. 

Scritto da Cesare Antonini
L'Agenzia delle Entrate annulla tutti gli accertamenti del poker player Braccini

 "Avevamo presentato istanza di autotela la scorsa settimana per evitare di ricevere altri procedimenti di appello da parte dell'Agenzia delle Entrate su cause che avevamo già vinto. Anche perché sapevamo che la stessa Agenzia aveva presentato provvedimento di abbandono dell'Operazione All In, l'indagine sulle vincite di poker live nei casinò esteri. E le commissioni tributarie hanno comunicato al mio studio e quindi al mio assistito il decadimento di tutti i procedimenti di accertamento ancora in corso". L'esperto fiscalista Sebastiano Cristaldi segnala a Gioconews.it una notizia storica di una battaglia legale dei poker player italiani durata 5 anni ma che ora arriva alla fine dell'Operazione All In.

 
Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, il provvedimento di 'resa' da parte dell'AdE era già in circolazione.
Nel giro di pochi giorni è arrivato addirittura il risultato pieno con la vittoria definitiva di Carlo Braccini che aveva numerosi accertamenti ancora aperti e stava conducendo una serie di cause tra le commissioni tributarie provinciali e regionali di Perugia.
Leggi qui il contenuto della comunicazione dell'AdE. 
"Apprezziamo che finalmente la commissione perugina si sia messa in linea e abbia recepito quasi subito il provvedimento di abbandono dell'operazione", prosegue Cristaldi.
Questo significa notevoli risparmi per tutti, per i cittadini e per lo Stato costretto a fare appello d'ufficio in alcuni casi. Inutile dire che tutti questi costi ricadevano puntualmente sulla collettività pur sapendo che l'Europa aveva già dichiarato illegittima l'Operazione All in con la sentenza Blanco/Fabretti alla corte di Giustizia Europea nell'ottobre del 2014.
Cosa significa tutto questo e cosa succede per Carlo Braccini? "Ovviamente il provvedimento di abbandono avrà effetti su tutte le cause in corso. Anche a Treviso si stava arrivando in questi giorni alle stesse conclusioni proprio per la presenza di questo provvedimento di abbandono. Braccini ora deciderà se pretendere tutte le spese non riconosciute e fare nuovamente appello ma è probabile che convenga chiudere qui la faccenda dopo ben 5 anni di battaglie legali".
Un commento a caldo? "Non capita spesso che arrivi addirittura un provvedimento di abbandono e che lo Stato riconosca in questo modo di aver sbagliato. C'è voluto molto tempo, forse troppo, ma personalmente sono assolutamente soddisfatto. E lo sono ancora di più perché era una battaglia giusta e perché era la giustizia che doveva trionfare e non gli interesse di parte". Era una causa sbagliata e pur difendendo sempre le istituzioni e la legalità, su queste pagine abbiamo sempre cercato di spiegare gli errori che erano alla base dell'Operazione All in.
Si chiude una pagina della storia del poker italiano. Ora i players potranno liberamente giocare e incassare le loro vincite nei paesi dello spazio economico europeo.

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