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Ddl Mirabelli sul riordino dei giochi: si potrebbe parlare anche di poker live

09 febbraio 2016 - 13:21

Il disegno di legge sul riordino dei giochi potrebbe essere lo stimolo per tornare a trattare del caso del poker live e dei circoli sul territorio italiano. 

Scritto da Cesare Antonini
Ddl Mirabelli sul riordino dei giochi: si potrebbe parlare anche di poker live

Dopo il sollecito arrivato nella seduta del 4 febbraio, da parte del presidente della sesta commissione Finanze del Senato, Mauro Maria Marino, dovrebbero riprendere a breve i lavori sul disegno di legge Mirabelli sul riordino dei giochi pubblici. E alcuni operatori del gaming potrebbero spingere perché, con l'occasione, si torni finalmente a parlare anche della regolamentazione del poker live ripescando lo sviluppo della legge del 2009 o, in ogni caso, indirizzare il Parlamento verso una soluzione definitiva della situazione.

'Soluzione' potrebbe significare anche chiusura netta verso il gioco dal vivo. Ipotesi, quest'ultima, che sembra davvero complessa vista l'elevata giurisprudenza che il poker live ha ormai accumulato, dalla Corte di Cassazione a decine di pronuncie di molti tribunali delle principali città italiane (vedi Lecce, Perugia e altre realtà).
Intanto, è stato il senatore del Pd Franco Mirabelli, che è sia firmatario che relatore del ddl sul riordino dei giochi, a sollecitare che si riprenda l'esame della sua proposta, dopo lo stop 'imposto' dai lavori anche a Palazzo Madama sulla legge di Stabilità 2016, che tra l'altro ha previsto importanti misure proprio sul gioco pubblico. 
La ripresa, che si preannuncia in tempi brevi, dell'esame del Ddl Mirabelli potrebbe essere dunque una buona occasione per qualcuno  per far notare come l'Italia del poker live sia una realtà davvero affermata e un settore che offre già molti posti di lavoro oltre a generare reddito e in alcuni casi anche tasse per lo Stato. Alcune sale sono veri e propri mini casinò con anche aziende alle spalle che sono comunque chiamate a pagare tasse.
Questa fase potrà contemplare un ciclo di audizioni. Marino nei giorni scorsi ha già invitato pertanto i Gruppi a fornire alla Presidenza indicazioni circa i soggetti da audire e sono sicuramente gli operatori del gioco interessati a prendere parte alle audizioni e a illustrare le loro proposte e opinioni. L'obiettivo potrebbe essere la regolamentazione che rimane il primo obiettivo. In effetti il calo del poker online e le sale dal vivo sempre piene, così come i grandi tornei che settimanalmente vengono ospitati dai casinò italiani e vicini ai confini, segnalano come il gioco non sia affatto in crisi. Anzi.
Ovviamente più che fare 'cassa', per il Governo l'obiettivo in primis sarebbe quello di tutelare i giocatori e i cittadini che frequentano queste sale live. Molte le truffe ordite ai danni di alcuni, per non parlare delle denunce che i players stessi rischiano di beccarsi anche giocando entro i limiti fissati dalla Cassazione (il caso di Maranello di questi giorni è ideale per spiegare la situazione).
Queste e tante altre motivazioni potrebbero portare alla volontà di cogliere l'occasione del nuovo ddl sui giochi per affrontare anche la questione poker live. Anche perché lo Stato rimane sempre inadempiente per quel regolamento che la legge sul poker live del 2009, ormai quasi 7 anni fa, richiedeva e che non è mai stato prodotto dai dicasteri competenti (Finanze più Interni con la collaborazione dei Monopoli).

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