skin

Tassazione poker player, in Senato finisce la battaglia grillina

05 maggio 2016 - 09:27

Il Senato dice no alla tassazione delle vincite dei poker player nei casinò italiani, Cociancich: 'Faremmo chiudere le Case da gioco'.

Scritto da Anna Maria Rengo

Ci avevano provato, senza esito, in commissione Politiche dell'Unione Europea, e ci hanno riprovato anche in Aula. È finita (almeno per ora), la battaglia del Movimento 5 Stelle alle disposizioni contenute all'articolo 7 della legge Europea 2015 che, limitandosi in verità a recepire  la sentenza Blanco/Fabretti del 2014 per evitare, tra l'altro, una procedura d'infrazione minacciata dalla stessa Corte di Giustizia Europea sulla base dell'illegittimità dell'Operazione All In, parificano, quanto a tassazione, le vincite ottenute nei casinò dell'Unione Europea e dello Spazio economico comune a quelle che invece sono state realizzate nelle case da gioco tricolori, e che sono tassate alla fonte, senza costituire reddito.
I due emendamenti di Giovanni Endrizzi (M5S) e altri, che chiedevano che invece costituissero reddito pure le vincite realizzate in Italia, sono stati respinti, e nell'esprimere il parere contrario, il relatore del Ddl, Roberto Cociancich (Pd), è stato molto chiaro: “Stiamo parlando della tassazione dei vincitori e non delle case da gioco. Le case da gioco sono tutte tassate e tali resteranno. L'Unione europea ci chiede di armonizzare la tassazione delle vincite fatte in Italia con quelle realizzate all'estero. Quindi, o si tassa tutto, o non si tassa nulla. Se noi decidessimo di tassare tutto (opzione assolutamente legittima), coloro che oggi vengono a giocare in Italia si sposterebbero all'estero, dove non c'è tracciabilità della vincita. Quindi, l'effetto finale sarebbe soltanto quello di far chiudere le case da gioco italiane, con conseguente minor gettito fiscale. Nel ribadire che siamo tutti contrari sia alle mafie, che alle ludopatie, faccio presente che la soluzione individuata dalla Commissione è quella di non tassare le vincite dei vincitori, sia italiani che esteri, così da mantenere una condizione di parità tra le case da gioco italiane e quelle estere. È stato però presentato un ordine del giorno, condiviso dalla stragrande maggioranza dei commissari e accolto dal Governo, volto a prevedere che tutte le vincite tracciabili (ossia quelle realizzate su Internet, che oggi rappresentano la dimensione crescente del gioco d'azzardo) siano tassate, a prescindere che vengano fatte in Italia o all'estero. Quindi, non si tratta di contrastarci sui principi ideali, su cui siamo tutti d'accordo, ma di guardare l'effettività e l'efficacia delle misure che vogliamo assumere, perché per raggiungere un grande risultato ideale c'è il rischio di ottenere l'effetto contrario”.

Il testo sarà ulteriormente esaminato dall'Aula del Senato nella seduta di martedì 10 maggio e una volta approvato dovrà andare all'altro ramo del Parlamento, in seconda lettura. Ma la strada perchè la doppia imposizione ai danni dei poker players sia abolita sembra ormai spianata.

Articoli correlati