skin

Barbaro (Asi): “Riconoscere il poker come sport, ecco la via della regolamentazione"

30 ottobre 2013 - 10:02

Roma - “Questo è il lancio di nuova fase per il poker sportivo. Devo precisare tuttavia alcuni passaggi di rapporti con l’Asi. Ci troviamo di fronte ad un progetto ambizioso, ma bisogna partire da un presupposto: l’Asi non è un ente di promozione come gli altri, ha un'impostazione politica diversa rispetto ad altre realtà. Abbiamo un rapporto diverso col Coni, siamo ‘conicentrici’ e crediamo nel rigore e nella distinzione dei ruoli tra federazione ed enti. Se facciamo una convenzione vogliamo avere la certezza che questa rientri nei solchi delle regole che disciplinano lo sport”.

Scritto da nostro inviato Cesare Antonini
Barbaro (Asi): “Riconoscere il poker come sport, ecco la via della regolamentazione"

È quanto afferma Claudio Barbaro presidente Asi alla presentazione del progetto ‘Poker Sportivo 2.0’ che si sta tenendo in queste ore a Roma.

“Non è un semplice rapporto con un ente di promozione – aggiunge - perché la Figp è l’unico soggetto deputato a parlare col Coni, per i suoi rapporti pregressi con Coni e ministero delle Finanze che la Figp ha avuto in questi anni. Crediamo che tramite il poker sportivo potremmo tornare a finanziare il Coni come ai tempi del Totocalcio. Ci impegneremo a introdurre la Figp nel Coni e speriamo di arrivare al definitivo riconoscimento della federazione. L’obiettivo è quello di ricondurre il poker all’interno dei rapporti di natura sportiva. Siamo convinti che sia questa la via per la regolamentazione. Gli incontri con il sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti, hanno mostrato che egli guarda con benevolenza il riconoscimento del poker come sport. Ad oggi ribadiamo che l'unico soggetto riconosciuto dal Coni è la Figp”.

IL CONFRONTO CON GIORGETTI - “Giorgetti vede il poker sportivo come possibile via alla regolamentazione – continua Barbaro - c’è stato un confronto con il sottosegretario con il quale abbiamo discusso informalmente che questa potrebbe essere una via d’uscita per la regolamentazione di tale gioco. Ovviamente prima di pronunciarsi su un pezzo di carta ci saranno ancora molti passaggi da fare e servirà lavoro e confronto con il Ministero. In giunta Coni qualche anno fa mi risposero che il bridge non andava disturbato, ora il vento sembra cambiato”.

Articoli correlati