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Massimo Palmieri, ceo Giocopiù.it: 'Poker players tutelati nei casinò, a Campione l'abbiamo dimostrato'

29 settembre 2014 - 10:55

Noi e il casinò abbiamo preso insieme la decisione di sospendere il torneo perché la sala da gioco ha individuato una persona, di cui noi non facciamo nomi se non fino a quando ci sarà una denuncia alle autorità preposte, che pare abbia messo in circolazione chips false per giocare il torneo dal day2.

Scritto da Cesare Antonini
Massimo Palmieri, ceo Giocopiù.it: 'Poker players tutelati nei casinò, a Campione l'abbiamo dimostrato'

Al di là del fattaccio crediamo di aver preso la decisione più giusta ed equa per i players e teniamo a ribadire che giocare in strutture qualificate come i casinò d'Italia è sinonimo di garanzia e sicurezza per i players. Questi epidosi vengono scoperti e ci sono i mezzi per arrivare a sgominare queste situazioni. Fuori dai casinò non crediamo ci sia la stessa sicurezza". E' Massimo Palmieri, ceo di Giocopiù.it e organizzatore dei tornei di poker con la sua E20live, a chiarire la vicenda a Gioconews.it. Vicenda che, nella serata di ieri, ha costretto il casinò e lo staff a decidere di sospendere il torneo DSP per la tragica scoperta.
Come è stata scoperta la probabile truffa? "All'apertura della busta delle chips del player al day2, come raccontano i floorman e i dealer del casinò - precisa Palmieri - sembra che il giocatore avesse 50.000 chips in più. Un dealer ha notato subito il fatto e ha chiesto al giocatore come mai da 150.000, l'importo scritto sulla busta, avesse uno stack da circa 200.000 gettoni. Il giocatore si sarebbe giustificato dicendo che, avendo vinto l'ultima mano, poteva aver sbagliato a conteggiare il suo stack".
Ma lo staff ha monitorato da quel momento il giocatore notando che alla prima pausa il giocatore aveva 120.000 chips in più, sempre stando ai racconti dell'organizzazione, e poi la svolta a pausa cena. Lo staff si è accorto che in circolazione c'erano queste chips contraffatte che si distinguevano benissimo visto che "l'adesivo al centro dei gettoni era riprodotto malissimo e non come quello delle chips del casinò di qualità ben superiore", come testimoniano dallo staff.
Da lì la decisione di sospendere il torneo e fare un deal a 21 giocatori visto che il player in questione è uscito in 22esima posizione: "Non abbiamo mai voluto fare deal nei nostri tornei a meno che i giocatori arrivati in fondo non abbiano avuto l'idea di accordarsi tra loro - spiega Palmieri - abbiamo diviso in base alle chips e assegnato i punti della nostra classifica sempre in base ai piazzamenti ottenuti dai giocatori alla sospensione del torneo".
Soddisfazione per come è stata gestita la faccenda, convinzione che giocare in certi ambienti faccia ancora la differenza: "Guardiamo l'altro lato della medaglia, giocare in strutture qualificate come il casinò di Campione d'Italia e altri e con la nostra serietà nell'organizzazione, consente di scoprire queste magagne e tutelare i players. Siamo sicuri che ciò succeda in altre location dove si giocano tornei di poker live?", conclude Palmieri.

 

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