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Casinò Campione e poker chips contraffatte: il day after

30 settembre 2014 - 13:38

Il day after della presunta truffa al casinò di Campione d'Italia lascia un po' di amaro in bocca per tanti motivi ma, come ormai è consuetudine in tutti i fatti di cronaca del nostro Paese, ci si ritrova con il 'mostro' sbattuto in prima pagina e poi dopo poche ore riabilitato da alcune dichiarazioni che ovviamente tengono a precisare: Io non c'entro nulla.

Scritto da Ca
Casinò Campione e poker chips contraffatte: il day after


Sulla sua pagina Facebook Massimiliano Manigrasso, l'uomo indicato sulle prime come il player allontanato dalla sale, aveva già provato a smentire sostendendo che "sono veramente disgustato e amareggiato, ma soprattutto fortemente danneggiato dalle diffamazioni di accuse fatte sulla mia persona per screditarmi". Il riferimento è ovviamente alle accuse lanciate nei suoi confronti di aver portato da casa alcune chips contraffatte e di averle gettate in alcuni pot.
Il casinò con l'ammministratore delegato Carlo Pagan e il ceo di Campione Poker Team Andrea Bettelli hanno assicurato che al lavoro sulla vicenda ci sono gli avvocati penalisti della sala da gioco e che si tuteleranno in ogni sede. Anche l'accusato minaccia querele.
I carabinieri però, da testimoni che la redazione di Gioconews.it ha ascoltato, c'erano eccome. Mentre c'è chi è accusato che sostiene il contrario. E' vero anche che il torneo si è fermato non con l'eliminazione di Manigrasso in 22esima posizione ma con lo stop del torneo con la squalifica dello stesso e il deal a 21.
Ora la palla potrebbe passare agli avvocati. Ma bisognerà capire la reazione del casinò che promette "massimo rigore, la linea sempre utilizzata in questi casi". La contro querela per danni e diffamazione potrebbe starci anche se la decisione di bloccare un torneo e reagire così prontamente non può essere caduta dal cielo.
A questo punto solo una cosa potrebbe scacciare via tutti i dubbi: le immagini del casinò. Forse i legali stanno lavorando proprio su questo mentre non si conosce ancora l'esito dell'intervento dei carabinieri che, come detto, sono stati visti nelle sale da gioco. Certo che, di fronte ad immagini chiare e nitide, ci sarebbe poco da fare e la questione sarebbe risolta al 100 percento. 

 

Intanto i giocatori italiani sono soddisfatti della decisione presa dall'organizzazione che, in ogni caso, ha cercato di accontentare e tutelare più players possibili. Non è semplice in certi casi prendere questo tipo di decisioni così pesanti e, anzi, spesso si tende a sistemare tutto senza squalificare nessuno. 

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