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Poker live: crescono le partite private, i piccoli club in difficoltà

05 marzo 2015 - 12:31

Ad inizio settimana abbiamo scritto un editoriale interrogandoci dove stava andando il poker live in Italia. E la settimana prima abbiamo lanciato un sondaggio per capire quale modalità fosse la preferita dei giocatori italiani.

Scritto da Ca
Poker live: crescono le partite private, i piccoli club in difficoltà

Tra le opzioni c'era anche quella delle partite private in casa e tra amici.
E parlando con alcune realtà di club di poker dal vivo dell'Umbria, della Toscana e dell'Emilia Romagna e abbiamo capito che molti circoli hanno proprio il problema della dispersione dei player in queste partite casalinghe. "Sono tanti i players che magari non vengono più a giocare da noi perché preferiscono organizzarsi a gruppi di 10-15 anche 20 e indebolire le presenze in sala. C'hanno detto che preferiscono così perché si sentono più a loro agio e più al sicuro", ha raccontato un organizzatore della provincia di Perugia.
Non è difficile sapere e venire a conoscenza di tavoli cash game in ville di lusso o in locali nel giorno di chiusura. Un po' come avviene in America, insomma. Ma senza andare dall'altra parte dell'Oceano basta ricordare il vecchio 'pokerino' tra amici che ora ha lasciato il posto all'hold'em tra amici.
Una buona parte dei giocatori italiani è decisamente sfiduciato dall'online. In parte per colpa delle room e di alcune gestioni davvero scadenti, in parte per la becera convinzione che tutto sia rigged e manipolato e manipolabile. Alcuni hanno paura di giocare nei circoli per via del rischio di sequestri e denunce e per la situazione borderline che vivono le sale da poker italiane in attesa di una ormai utopica regolamentazione. Altri ancora difficilmente prenderanno auto, treno e aereo per sbarcare nei tornei organizzati nei casinò italiani. Figuriamoci all'estero.
Per questo stanno proliferando queste partite che mettono in difficoltà i circoli di piccola-media taglia che rischiano di svuotarsi. Un problema di cui nessuno si occuperà ovviamente per la natura illegale dei circoli ai quali spetta la ricerca della soluzione. Non resta che augurarsi una regolamentazione minima di un settore che comunque muove risorse ed è potenzialmente una nuova fonte d'entrata per l'erario come si era auspicato nel 2009 e quei famosi soldi delle concessioni di poker live sembravano già contabilizzati nel bilancio statale e ormai dati per scontati.

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