skin

Pokermapper, il giusto approccio al gioco consapevole: a che punto sono i lavori

17 aprile 2015 - 09:33

“Da Pokermapper a SeaFrog, che sarà lo studio definitivo, stiamo valutando una serie di poker players di tutti i livelli sulla base di migliaia di mani giocate per arrivare allo sviluppo di giochi in grado di mappare, appunto, le capacità cognitive dei giocatori stessi. Lo scopo non è quello di combattere banalmente la ludopatia ma di potenziare la consapevolezza di sé per approcciare correttamente il gioco online”.

Scritto da Cesare Antonini
Pokermapper, il giusto approccio al gioco consapevole: a che punto sono i lavori

 

 Solo toccando con mano il progetto Pokermapper ci si può rendere conto della complessità dello studio che l'Università della Bicocca di Milano in collaborazione con la Dalarna University sta portando avanti.

 

LUNGO LAVORO DI RICERCA - All'Ipo18 di Campione d'Italia un bel pezzo di lavoro lungo e articolato i ricercatori l'hanno portato avanti a diretto contatto con i players. A spiegarci il tutto con una valanga di informazioni davvero interessanti da sviscerare, è stato Mauro Schiavella, Guest researcher della Dalarna University e psicologo, neuropsicologo e psicoterapista della school of technology and business study di Borlange, Svezia. Proprio a Campione d'Italia Schiavella ha sottoposto diversi players di tutti i livelli a batterie di test che verranno poi approfondite nella fase finale all'Università Bicocca di Milano che appoggia la ricerca italo svedese.

 

TEST COMPLETATI AD AGOSTO - A che punto sono i lavori? “Entro il 31 agosto finiremo il percorso dei test perché poi a settembre e ottobre ci saranno dei research day in cui presenteremo i risultati che arrivano da un iter lungo che prevede la somministrazione di una serie di test, quindi la fase di analisi statistica e per finire la discussione dei risultati”.

 

IL PROGETTO - Com'è strutturato il progetto: “Poker mapper ha due fasi, quella effettuata dal vivo e quindi quella online – spiega Schiavella - poi è previsto l'ingresso in un sito ad alti livelli di sicurezza e protezione dei dati realizzato da una società svedese. Lì vengono uploadati i questionari e le 10mila mani No Limit Hold'em e Pot Limit Omaha giocate negli ultimi 3 mesi dai players intervistati di tutti i livelli di skill e di una fascia di età che va dai 18 ai 70 anni. I dati vengono poi analizzati da due ex giocatori professionisti svedesi che analizzano le mani attraverso software di tracking e in base ad alcuni parametri suddividendo i players in categorie”.

 

APP DI SUPPORTO AL PLAYER - Come nasce l'idea e qual è l'obiettivo finale: “Abbiamo chiesto dei fondi nel 2013 per SeaFrog, un progetto che prevede la costruzione di un'applicazione IT in grado di supportare il giocatore online ad essere più consapevole delle sue abilità e della capacità di giocare responsabilmente. L'obiettivo finale è di sviluppare giochi con carte da poker che sono correlati con i test neuropsicologici utilizzati nella pratica clinica per valutare le funzioni esecutive. Grazie a questi test riusciremo, in pochi minuti, a sintetizzare il lavoro che stiamo portando avanti adesso e quindi a capire lo storico del player e il suo passato fino al giorno in cui viene analizzato. Ma, soprattutto, utilizzando il suo trend, riusciremo a capire anche le sue prestazioni future”.

 

PRESTAZIONI MONITORATE - Dall'analisi del passato alla previsione del futuro per aiutare il giocatore a giocare consapevolmente: “I test indicheranno se le prestazioni sono al di sotto di alcuni valori in base ai quali è preferibile non giocare in quel momento preciso perché le capacità cognitive di quello stato mentale sono scarse. Lo chiamiamo profilo cognitivo dinamico, mappiamo le abilità e poi riusciamo a stabilire quale sarà il livello del giocatore, dove può andare e dove effettivamente andrà con le sue skills”.

 

PREVEDERE IL RENDIMENTO - Il sogno e la speranza della ricerca è quella di andare direttamente alla fonte: “L'ideale sarebbe l'integrazione dei giochi direttamente nei provider, nelle poker room, a contatto diretto coi giocatori. Non solo sarebbe possibile, come adesso, settare i soldi da giocare ogni settimana, ma capire quale sarà il mio rendimento in base alle capacità cognitive e quindi evitare di giocare o iniziare una sessione in maniera performante. Il software puo' anche suggerire una pausa e settare scelte automatiche che mettono offline il giocatore che rischia di esporsi a perdite e basse prestazioni per un momento di scarsa capacità intellettuale”.

 

 

BASATO SULLE CAPACITA' COGNITIVE - Come detto un approccio corretto e non banale come molti sistemi di autovalutazione sul gioco problematico che vengono adottati anche in base al decreto Balduzzi che è intervenuto proprio su questo aspetto. Il concetto dei ricercatori è semplice tanto quanto è complesso il percorso di lavoro che hanno intrapreso. Ma, in effetti, tutto si basa sulle capacità cognitive sulle quali apriremo poi altri 'file' interessantissimi. Piuttosto che affrontare il gioco problematico come adesso, sarebbe bene seguire questo approccio che vuole analizzare lo stato mentale di un giocatore, capire le sue capacità e le sue criticità per consigliargli un approccio corretto evitando di esporsi a pericoli che possano tramutarsi in perdite o solamente scarse prestazioni. Sarebbe troppo banale dire, meglio prevenire che curare. Ma questo approccio aiuterebbe alla crescita della cultura del gioco e lo Stato forse farebbe bene ad investire in questi studi. Quindi non solo divieti e investimenti sulla fase terapeutica del recupero ma anche un impegno diverso per favorire la crescita di questi strumenti che forniscono un aiuto concreto al giocatore favorendo anche sostanziosi risparmi di costi sociali: un gioco più consapevole è più sano e il resto va da sé.

Articoli correlati