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Cristiano Guerra: 'Pokeristi super nella beneficenza per Capricchia nel cuore'

18 febbraio 2017 - 12:41

Cristiano 'Crisbus' Guerra fa il punto sulle donazioni del mondo del poker a 'Capricchia nel cuore' e a come sono stati investiti i soldi. 

Scritto da Cesare Antonini

“Il grande aiuto di Max Pescatori che ha rinunciato ad un oggetto a lui carissimo raccogliendo 11.600 dollari, quasi l’intero costo di un modulo abitativo, conferma come tra i donatori i giocatori di poker ci hanno dato una grossa mano, diciamo che sono top 3 per il grande contributo che hanno dato alla nostra causa e questo ci fa davvero onore”. E’ Cristiano ‘Crisbus’ Guerra a fare il punto sulla sua associazione ‘Capricchia nel cuore’, nata dopo il 24 agosto, i giorni della tragedia del terremoto che ha colpito Amatrice, Accumoli e le tante frazioni e località proprio come quella in questione. 

Insomma i pokeristi sono stati davvero eccezionali: “Non vorrei fare nomi ma sono stati tutti davvero importanti, sia da chi ha versato 10 euro, 50 o chi, come Pescatori e altri che hanno dato aiuti molto importanti”. Ci prendiamo noi la briga di fare i nomi che magari possono stimolare la beneficenza che possa proseguire vista l’emergenza continua in quelle zone strette dalla morsa del gelo e, purtroppo, dalle lungaggini della burocrazia. Oltre a Pescatori anche Carlo Savinelli, Mustapha Kanit e Dario Sammartino, quindi Federico Butteroni e Claudio Swissy Rinaldi. Una cospicua cifra già impegnata e spesa e che ha aiutato tante persone. 
A che punto sono i lavori e di cosa si occupa l’associazione benefica? “I lavori sono praticamente fermi nel senso che finora i soldi che sono stati raccolti attraverso il Comitato/associazione sono stati spesi per acquistare dei moduli abitativi visto che non è arrivato nulla da parte del governo. Certo avevano promesso moduli abitativi ma quando? In primavera, e questi che fanno con temperature che sono arrivate a -20 gradi? Quindi grazie sia agli amici del mondo del poker che a molte altre persone che ci hanno aiutato. Da paesi interi ad associazioni straniere, abbiamo sistemato questa prima necessità”. 
Un ‘tampone’ vitale visti i ritardi di cui parla Crisbus e che sono, purtroppo, sotto gli occhi di tutti: “Altri fondi sono stati spesi per l'acquisto di materiale necessario tipo piccoli spalaneve, gruppi di continuità per le roulotte che erano i primi mezzi dove rimanevano le persone. Ora ci sono ovviamente tutte le esigenze del quotidiano e i progetti più a lungo termine”. 
Difficile capire come verranno investiti con precisione i soldi del Wsop Bracelet del Pesca: “E’ difficile capirlo e dettagliarlo al momento visto che sono molte cose da sistemare. È una cifra importante, in assoluto, ma, tanto per dire un modulo abitativo completo   costa circa 15mila euro tra acquisto e sistemazione a livello di mobili, energia, trasporto, messa in funzione e altre spese. Quindi sarà un contributo determinante di una persona splendida che si è privato di un suo premio importante per una causa ancor più grande”. 
Il lavoro di ‘Capricchia nel cuore’ continua comunque: “Si discuteva di progetti futuri. Il principale è quello di rimettere in condizione di lavorare i residenti perché molte famiglie che erano lì erano quelli che hanno perso le stalle, la casa, le macchine agricole. Ma ci sono ancora tante esigenze di prima necessità”. 
Non solo Capricchia ‘nel cuore’: “Principalmente l’associazione si occupa delle persone di questa frazione ma valutiamo tutto. Ad esempio una ragazza di Amatrice che ha perso tuta la famiglia c’ha chiesto aiuto per ricomprare un software necessario per il suo lavoro. E l’abbiamo aiutata volentieri. L’importante è solo una cosa: che non ci siano intermediari, solo contatti diretti”. 
Dulcis in fundo una battuta fatta da un membro dell’associazione che dà un bello smacco alla politica quella becera e piena zeppa di demagogia: “Complimenti a chi ha raccolto tutti questi soldi grazie al braccialetto venduto all’asta - ha commentato un signore di una certa età - quindi non è sempre vero che il gioco rovina le famiglie, anzi!”. 

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