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I Castro tra Poker e Backgammon nel ricordo dell'amico Paul 'X22' Magriel

10 marzo 2018 - 08:32

Raffaele Castro in una foto postata su Facebook è con Paul Magriel, re del Backgammon e inventore del fattore M nel poker.

Scritto da Cesare Antonini

Spunta una foto su Facebook con Raffaele Castro insieme a Paul Magriel, re del Backgammon e inventore del fattore "M" nel poker,scomparso nei giorni scorsi all'età di 71 anni. Approfondiamo col player recente Ring Wsop Circuit Italy e scopriamo una storia bellissima: "Sì tutto vero! Papà (Vittorio Castro, poker player noto come il figlio nei circuiti di poker live, ndr) ed io siamo stati ad una sua lezione di Backgammon allo Splendide di Lugano e lui si chiamava "X22" perché giocò con 32 player da solo partendo da X1 fino a 32 e vinse X22, fece una cosa mondiale, vinse praticamente tutti gli scontri giocando contro se stesso". 

Veniva spesso a Lugano, quindi: "Allo Splendide quando si giocava a Backgammon nel 2006 c'era sempre e c'era anche mio padre che è un campione vero con grossi risultati. Io gioco bene come lui a livello italiano e siamo i più forti in circolazione. Parlano i risultati ovviamente! Non è la mia opinione. Quando si incontrava Paul come avversario era una macchina nel calcolare il tutto, tirava anche fuori la lingua prima di tirare i dadi! Era un genio nella matematica". 
Si vincono più soldi al Backgammon o comunque per te è più remunerativo il poker? "Prima si facevano trasferte a Venezia, Mentone e Montecarlo, ora tutti i player si sono spostati al poker. Tuttavia qualche evento lo fanno ancora come il campionato del mondo a Montecarlo quello non manchiamo quasi mai. Il buy in è di 1.000 euro, gli iscritti di solito sono 256 e Gus Hansen e altri mostri del poker non mancano mai". 
I "Castros" vanno forte insomma? "Quando c’era la modalità double consulting ossia io e papà assieme contro altri due, abbiamo fatto tanti risultati: 2 menti, 2 livelli di pensiero, che assieme diventavano quasi imbattibili. Anche la fortuna ovviamente contava molto! Ma esempio vedere una partita in corso e sapere esattamente chi è davanti in percentuali può davvero diventare fondamentale. Io l'ultimo campionato svizzero lo vinsi a 20 anni". 
Qualcosa è cambiato? "Ora online hanno tutti i programmi che collegano la partita ed è il computer che dice la mossa giusta da fare quindi zero. Ma dal vivo il gioco è ancora molto interessante e appena papà andra in pensione sono convinto che si girerà tutti i circuiti europei anche con qualche garantito, perché no?", conclude un Castro davvero entusiasta. 

 

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