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Poker player online Usa alle prese con il cash out più lungo della storia

28 febbraio 2015 - 03:23

Giocare a poker online negli Stati Uniti è già un'impresa ardua. Se poi ci mettiamo che un player online che ha vinto 200mila dollari di prima moneta in un torneo impiegherà oltre un anno per effettuare il cash out completo del suo premio allora la storia è completa.

Scritto da Gt
Poker player online Usa alle prese con il cash out più lungo della storia

Il giocatore (fortunato o sfortunato a questo punto?) si chiama 'ForTheNguyen', ovviamente nella sua realtà virtuale di poker online, e ha vinto il Winning Poker Network, torneo online che metteva in palio 1 milione di dollari per i players statunitensi. Non si è ancora capito bene come un torneo del genere possa essere andato online ma ora qualche conto torna.
In effetti, al di là dei tre Stati regolamentati, nel resto del Paese a 'stelle e strisce' non si puo' giocare per via dell'Uigea, la legge anti gambling che ha trovato sua piena attuazione nel Black Friday del 2011 dopo 5 anni di perfetta inutilità.
Eppure le room dot com operano ancora e così è andato in scena il WPN che alla fine ha riscosso un enorme successo totalizzando 1.800 entries per un montepremi di 1,2 milioni di dollari.
Come detto la vittoria è andata a 'ForTheNguyen' per 200mila dollari. Ma adesso inizia il suo calvario.
Proprio per l'illegalità della transazione il player dovrà attenersi a vari accorgimenti. Non si possono ritirare più di 2.995 dollari e dalla room si puo' fare un cash out alla settimana. Si calcola che il giocatore impiegherà oltre un anno per portare a casa quello che gli spetta. Nonostante queste limitazioni le room offshore continuano ad avere successo. Il player potrebbe pensare di avere quei soldi come se fossero in banca e i ritiri potrebbero aiutare a gestire il patrimonio e centellinare le spese.
Tuttavia il rischio più grosso è l'illegalità di queste sale che potrebbero subire denunce e sequestri che, tra l'altro, sono all'ordine del giorno. Un bel rischio insomma per il player in questione che potrebbe trovarsi con un pugno di mosche in mano come successe agli ultimi vincitori dei tornei su Full Tilt, ad esempio, e che poi non hanno potuto ottenere i rimborsi per le legislazioni dei propri Paesi.

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