Ma non è certo una novità ormai. E più che fare i conti con un calo che prosegue in maniera costante da anno in anno, vale la pena
seguire il percorso del poker online 'dot it' per capire il suo andamento dal 2011 a questa parte.
La
spesa dei players nel 2011 si attestava su 373 milioni di euro (128 dal cash e 245 sul torneo) su un
totale di 735 milioni di euro, praticamente la metà del gioco online. Oggi, o meglio negli ultimi dati analizzati nel 2015, la spesa di cash e torneo è di 146 milioni di euro. Neanche la metà di 4 anni fa e appena il 17% rispetto al totale dei giochi online.
Il dato negativo è che pur crescendo notevolmente, di quasi 100 milioni di euro, il comparto dell'online, il poker continua a scendere. Era già sceso nel 2011 del 45% sui tornei per l'avvento del cash game. Poi il cash ha continuato a rosicchiare quote 'in casa' agli mtt crescendo del 35% e facendo calare del 37% i tornei. Poi
dai 136 milioni del 2013 si passa ai 108 del 2014 e agli 84 del 2015. I tornei, paradossalmente, scendono in maniera più lenta e da inizio anno sono addirittura in ripresa.
Su questo, però,
vale la pena riguardare alcune analisi che avevamo già effettuato sui volumi di raccolta e sul peso evidente dei sit and go hyper turbo con montepremi casuale (vedi Slot&Go di Lottomatica o Spin&Go di PokerStars e altre forme). Dati in leggera ripresa ma 'drogati' da una modalità che fa sempre parte dell'area poker online ma che si allontana dalla disciplina promossa dal lancio al boom e che invece continua a scendere.
A livello generale, però, si vede un certo movimento e un ritorno degli investimenti in marketing, eventi live e team pro da parte dei concessionari dot it. L'aumento del gioco online e della raccolta potrebbe riversare nuovi fondi anche sul poker che, dopo il lancio a dir poco 'faraonico' è stato un pò abbandonato a se stesso e abbattuto dai tagli delle aziende di gaming italiane o comunque operanti nell'ambiente dot it.
Cosa succede nel futuro prossimo a livello normativo? Ecco lo scenario disegnato da
Francesco Rodano, Dirigente responsabile del gioco a distanza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – Area Monopoli: “La Legge di Stabilità ha di fatto cambiato il quadro impositivo del settore del Gioco Online con il passaggio ad aliquote basate sulla Spesa per tutti i principali giochi, con evidenti effetti positivi derivati dalla maggiore competitività dei concessionari “italiani” nei confronti di quelli '.com' non soggetti a imposizioni fiscali - afferma Francesco Rodano - Nella stessa direzione va anche il provvedimento relativo all’apertura di un bando di gara per
120 nuove concessioni di gioco a distanza. Per partecipare al bando sarà richiesta la sede legale o operativa, nonché la residenza delle infrastrutture tecnologiche dedicate alle attività del gioco a distanza, in uno degli Stati dello Spazio economico europeo”.