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Il Cnr assicura: 'Scommesse e lotterie più problematici del poker online'

05 ottobre 2016 - 09:01

Il poker online non è il gioco preferito dai players problematici, vincono la triste stastistica le scommesse, le lotterie e i gratta&vinci. 

Scritto da Cesare Antonini

Se esistono dei giocatori problematici, specie tra i giovani, la maggioranza non gioca a poker online o altri giochi con le carte ma alle scommesse sportive e a giochi con totalizzatore o addirittura ai Gratta&Vinci o al Lotto istantaneo. Sono i risultati della ricerca Espad comunicati al convegno inaugurale dell'edizione 2016 di Enada Roma , 'Dalla stabilità all'instabilità del settore giochi’. Si è parlato molto di gioco e giovan grazie a Sabrina Molinaro, responsabile della sezione epidemiologia Istituto fisiologia clinica del Cnr, che ha evidenziato come le ricerche condotte dal Centro sono "indipendenti" e "danno fastidio" ma che "il metodo di ricerca avviato dal 2008 da noi è stato adottato anche dall'Ue nel 2015 per studiare il gioco d'azzardo.

Gli studi condotti sulla popolazione dai 15-74 anni e su quella studentesca, spiega Molinaro, evidenziano che "il mercato è in calo. La maggior parte della popolazione gioca in modo sano. Parliamo dell'80 percento di essa. L'altra parte è più fragile e va studiata, certamente. L'Ipsad verrà rifatto quest'anno grazie a nuovi finanziamenti mentre lo studio Espad lo facciamo ogni anno e cerchiamo di farlo anche in Europa. Sono appena usciti i dati 2015 con nuove domande au gaming e gambling. C'è molta preoccupazione sul gaming. Nel 2014 c'è stato un calo e nel 2015 una ripresa".
Lo studio Espad, condotto quindi nelle scuole e a livello europeo, sembra sfatare molti falsi miti e indirizza l’emergenza e la prevenzione su altri versanti. Interessante la statistica sul Texas Hold’em online: “Contrariamente a quanto si possa pensare i players problematici non giocano al poker online o altri giochi di carte. Il 34,7% dei maschi e il 22,1% delle femmine sì ma la maggioranza è rappresentata dagli scommettitori che nei maschi arrivano anche al 62,3 %. Ma al 34% troviamo anche le femmine problematiche che giocano al Lotto istantaneo o ai Gratta&Vinci”.
Stesso trend anche tra minorenni e maggiorenni: “Il poker è giocato dal 29,4% dei minorenni e dal 35,9 % dei maggiorenni problematici. Ma nelle scommesse troviamo percentuali che vanno rispettivamente dal 53,5 al 58,3%, fino a quasi il doppio. Sensibile anche il dato del 24% dei problematici minorenni che giocano ai ‘grattini’. Slot e Vlt sono intorno al 14%”. 
Da qui si apre una problematica decisamente ignorata dalla politica e dal regolatore che sembra intenzionato a voler togliere il gioco dalle sale e dai locali pubblici: “I minori giocano molto sugli smartphone e questo aumenta i dubbi sulle ipotesi di chiusura dei locali per ridurre il gioco mentre non si fa nulla sui supporti mobili. Abbiamo capito purtroppo che i giovani sono purtroppo multi tasking nella loro problematicità e questo è un problema che è fin troppo ignorato dal legislatore - prosegue la Molinaro - inutile chiudere locali pubblici se nell’intimità del proprio smartphone si può giocare a qualsiasi cosa senza il minimo controllo”. 
Altra problematica, gli home games: “Anche a casa si gioca tanto online ed è difficile tracciare e controllare. Anche in questo caso la prevalenza è comunque sulle scommesse e sui casinò online e poi viene il poker e altri skill games”. 
E il gioco problematico è anche esso un falso mito in decrescita: "Il lavoro fatto nelle scuole sul gioco problematico è servito tantissimo. I fondi su alcol e droghe sono stati tagliati ma quelli sul gioco sono aumentati. Ovviamente questo ha fatto diminuire il gioco ma sono aumentate le altre dipendenze. È un argomento scomodo ma sta funzionando così".

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