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Gabriele Lepore: 'Liquidità con Francia e Spagna? Se è l'ultima spiaggia io snappo'

12 ottobre 2016 - 11:55

Gabriele Lepore pro di Sisal spiega la sua visione del futuro del poker online italiano in relazione alla liquidità nazionale. 

Scritto da Cesare Antonini

"Se è proprio l'unica possibilità per cercare di rianimare il poker online di casa nostra allora 'snappiamo' la liquidità tra Francia, Italia e Spagna e i paesi regolamentati". Gabriele 'Galb' Lepore, autentica istituzione del poker italiano e attualmente top 'produttore di rake' di Sisal e uno degli ultimi sponsorizzati d'Italia, ha fatto il punto per Gioconews.it, dello stato di salute del poker online dot it. Esperienza quasi decennale per il Galb nazionale che si fregia di una triple crown mai vista in Italia quando, nel giro di tre mesi, vince oltre 220mila euro tra La Notte del Poker, Snai Cup e Wpt National, sempre al casinò di Venezia. Poi la magica deeprun alle Wsop del 2013 al Millionaire Maker dove sfiorò i premi milionari, appunto. Esperienza decennale anche nell'online e tra i più longevi tra gli sponsorizzati e sempre con la patch Sisal al petto. Ora lavora proprio sulla piattaforma in questione con un gruppo notevole di stackati e ha ripreso a giocare dal vivo (l'abbiamo ritrovato al Wsop Circuit di Campione d'Italia e precedentemente anche a Sanremo). 

Nell'ultimo periodo si parla di una liquidità aperta e condivisa tra francia spagna e italia e spesso si discute sul cosa sia meglio tra l'entrare "legalmente" nei .com/.eu o appunto creare un network allargato ma comunque chiuso con all'inizio questi tre grandi stati europei. Tu cosa ne pensi? "Mi sembra abbastanza ovvio che la soluzione migliore sarebbe quella di entrare nei mercati internazionali, usando un sistema simile a quello dell'inghilterra. Entrare in un mercato così grande elimina quasi completamente il rischio del prosciugamento dell'acquario, cosa che in Italia è già successa e, anzi, sta peggiorando sempre di più. Questo quindi risolverebbe completamente il problema liquidità e farebbe contenti sia gli amatori che i professionisti. Però la situazione reale non sempre si allinea con la situazione migliore a livello ideale".
Si potrebbe davvero passare da una regolamentazione "chiusa" ad una completamente aperta? "Sinceramente mi sembra una cosa molto lontana dalla realtà considerata la complessità burocratica del nostro paese e per questo credo sia piuttosto improbabile. Quello che è invece sicuramente più "doable" è appunto unire pochi stati con liquidità già chiuse e regolamentate: naturalmente non risolve completamente il problema come l'entrata del mercato italiano nei network internazionali, ma un po' aiuta. Se avessi una bacchetta magica farei accadere la prima possibilità, ma vista la realtà dei fatti mi accontenterei di unire queste 3 nazioni e sicuramente ne avremmo un grosso giovamento, il problema dei .it è che le persone che giocano sono troppo poche, quindi non si raggiunge una massa critica minima necessaria per creare il giusto traffico. L'aumento degli utenti unici non può che far aumentare il volume giocato e in maniera considerevole!".
Con gli Stati e le authority nazionali che spingono verso la liquidità tra paesi regolamentati e alcuni dubbi che sorgono inevitabilmente sulla limitatezza di questo accordo cosa dovremmo fare? "Se il top cui possiamo ambire in questa fase è la liquidità condivisa con Francia e Spagna, 'snappiamo' e speriamo che sia l'inizio per attirare altri stati europei. Non credo ci sarà mai un network mondiale che racchiuda tutte le nazioni del mondo (o gran parte) , credo che invece sia possibile pensarlo per continenti, mi aspetto che avremo 3/4/5 grandi network in futuro divisi appunto a livello continentale". E vista la tendenza degli States e le aperture della Russia di qualche mese fa per la creazione di un mercato nazionale dopo la rigida chiusura di alcuni anni fa, la visione di Lepore sembra proprio quella giusta.
Ma come mai siamo crollati così in basso: "Il cash era presumibile che crollasse a picco, e un gioco in cui se non c'è abbastanza ricambio, si crea la classica situazione 'spella fish', in cui ogni giorno ci sono 5 reg al tavolo che aspettano i pochi fish che passano e vengono puntualmente asciugati in poco tempo. Più velocemente un fish perde soldi e più è un danno per il mercato, per ovvi motivi: i grossi vincenti tolgono dal bacino una bella fetta di soldi senza reimmetterla in circolo in maniera molto veloce. Questo è terribile per l'ecosistema anche perchè l'amatore che perde velocemente i soldi non si diverte e la volta dopo o passa a tornei/sng/twister oppure preferisce spappolarsi al casinò senza sentirsi umiliato".
Ma i problemi da risolvere ci sono anche tra le nostre 'mura', in house insomma: "Oltre a questo c'è tutto lo sporco del .it che non si riesce a debellare a causa di leggi e regolamentazioni non adatte alle problematiche. Quindi tra colluders, bot e altre miserabili azioni e persone i tavoli del cash game sono spesso infestati. Per risollevare il settore, bisogna cambiare queste regole e debellare la feccia e per questo bisogna sensibilizzare AAMS e poi bisogna innovare, cambiare inventare nuove tipologie nuovi giochi, nuovi modi, ben vengano i twister, o il 6plus o qualunque tipo di evoluzione del gioco. Fregandose completamente del vecchiume mentale che blocca ogni novità, etichettando le innovazioni, con frasi tipo 'questo non è poker', 'state rovinando il poker'. Come in ogni ambito e contesto chi non si evolve e adatta è morto".
Galb Lepore indica un'altra via da seguire: "E' sicuramente quella di Alex Dreyfus. Dovremmo tutti cercare di spingere verso quella direzione, non solo promuvendo la Global Poker League in se ma sopratutto lo sportifying del poker. Bisogna far sognare gli amatori e per farli sognare bisogna che qualcuno altro il sogno lo viva".

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