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Guerra, Microgame: 'Due anni col segno più grazie a poker sostenibile'

19 gennaio 2017 - 13:10

Maurizio Guerra, skill manager di Microgame, analizza il 2016 della sua azienda tra numeri, risultati, Active Games e Pptour. 

Scritto da Cesare Antonini

Un inizio 2017 sontuoso con il boom del Sunday King e, per non farsi mancare niente, anche un attacco hacker di prima qualità alla piattaforma online di Microgame. Il bilancio del 2016, invece, parla di due anni di crescita consecutivi e di un ecosistema sano, vivo e anche vegeto. Poi si è parlato dell'acquisizione storica di Active Games ma anche di poker live con i continui record del PPtour.

 

Difficilmente si concede alle interviste, per noi di Gioconews.it ha fatto un'eccezione. Non è la prima volta che accade ma, comunque, è sempre un piacere.

Partiamo dall'attualità, quindi, con Maurizio Guerra, Skill Games Manager di Microgame. Il settore del poker sotto attacco informatico da diversi mesi, specie nel 2016. Ad inaugurare il 2017 ci doveva pensare proprio Microgame e People's Poker durante il suo evento migliore di sempre? "E' stata un'azione mirata. La conferma arriva dalla tempistica scelta e, cioè, ad un'ora dall'inizio dell'evento più importante della nostra storia e anche della mia come torneo di poker online, il Sunday King. Ci siamo già mossi denunciando il fatto alle autorità ma sappiamo già che chi ha fatto questo attacco informatico è dotato di grande organizzazione e potenti mezzi. In base ai report in nostro possesso e alle dimensioni dell'attacco l'occupazione della banda si aggirava intorno ai 50 megabyte al secondo saturando il segnale. Centinaia gli IP coinvolti. Numeri pazzeschi. In generale è sempre difficile capire cosa ci sia dietro questi attacchi. Abbiamo scoperto che solo il 30 per cento dei casi viene denunciato. Noi, come detto, non abbiamo esitato e aspettiamo i risultati dell'indagine".

 

Ben 1.487 entries, un risultato che non può non fare notizia e, immaginiamo, riempirvi d'orgoglio e soddisfazione: "Infatti per noi però l'importante sono stati i risultati ottenuti. Numeri che valgono tantissimo questa siamo molto orgogliosi. E' stato bellissimo vedere i numeri che salivano ed è stato meraviglioso portare a termine, seppur con questi bastoni tra le ruote, un evento che ha fatto la nostra storia".
Un grande evento che è servito per dimostrare al settore che People's Poker c'è e può dare davvero tanto. Il tutto, però, senza rincorrere modelli sbagliati di business, come spiega alla perfezione Guerra: "Potremmo organizzare una serie di eventi da 50k almeno tutte le settimane o eventi serali massicci da 100 euro e 20mila garantiti. Abbiamo tutte le potenzialità per farlo.
L'attrattività del gioco del poker dipende dal montepremi? Io rifuggo questa teoria. Non voglio promuovere la logica del montepremi grt e della spesa del giocatore. Voglio diffondere il gioco di massa. I dati, del resto, parlano chiaro: la spesa media del player per mtt è inferiore ai 27 euro al mese e sul cash si aggira sui 67 euro. Noi vogliamo far divertire tutti i giocatori e tenerli vivi e attivi".
 
Quindi, dopo il successo di questo Sunday King, quale sarà la linea aziendale dei prossimi mesi? "L'evento di domenica 15 gennaio era un momento di festa. E il garantito era una celebrazione di un modello che noi abbiamo in testa. E' chiaro che non disprezziamo l'idea di cappare e superare montepremi così importanti ma, ripeto, non è nel Dna di People's offrire questi eventi da buy in grossi e grt giganteschi. People's si dedica a chi gioca per passione.
Detto questo mi smentisco subito (scherza Guerra, ndr) e annuncio che il prossimo mese il Sunday King torna".
E torna con grandi novità ma con attenzione, come sempre, ai players della piattaforma: "Specie a quelli che non hanno potuto giocare e ai quali verrà erogato il rimborso pari al buy in speso. In più ancora raddoppieremo i ticket in regalo, sia coi freeroll che ci consentono di dare un'occasione ai players che vogliono giocare i tornei più importanti ma non hanno bankroll, sia nella massa dei garantiti che per questo evento erano 350 ma riusciranno a crescere. Sapere che un player ha trasformato 10 euro in 22mila ci piace molto. Ma non è finita, al montepremi garantito metteremo 10mila euro added (se il montepremi sarà 100mila sarà comunque di 110mila, se sarà come quello appena raggiunto di 134mila, in premio ci saranno 144mila euro, ndr)", spiega Guerra.
 
Prima di parlare dei numeri del 2016 non possiamo prescindere dal passaggio chiave di fine anno: l'acquisizione di Active Games. "Un'acquisizione fondamentale per noi che ci ha fatto entrare in rapporti di fornitura con una serie di concessionari. Per la precisione 35 concessionari e 85 siti di gioco. La base di players è sempre più importante. I numeri di gennaio per adesso sono ottimi come conti gioco unici che provengono sia dai nuovi clienti che dai vecchi fondatori del network. Avere un parco di clienti così importante, ovviamente, ci consente di fare di più".
 
A livello tecnico, pare sia stato un piccolo capolavoro: "Il processo è durato poco meno di tre mesi dal momento in cui ha acquisito Active. Il 15 dicembre il reale passaggio. La mia esperienza media in altre migrazioni narra di 2 anni di lavoro rispetto ai nostri 3 mesi. Tutto questo grazie alle nostre risorse che hanno espresso grosse capacità portando a termine un risultato che non ha precedenti nel mondo del gambling. A distanza di un mese il numero di giocatori attivi e la spesa è superiore alla precedente conformazione del network. Ad un mese di distanza possiamo dire di aver retto l'impatto di una migrazione riuscendo ad esprimere un'esperienza di gioco soddisfacente per i players nuovi e vecchi".
Parliamo dei dati, adesso: "Il mondo People's prima della fusione ha chiuso il 2016 con una crescita dell'8,3% a fronte di un calo del 9,2% del mercato. Un risultato performante netto di ben 17 punti rispetto al settore. E non è stato casuale, anzi, è il secondo anno di seguito che cresciamo. Per due anni di seguito abbiamo fatto 'più' e questa è una notizia importante".
 
Quindi, se si vuole, i risultati in un mercato in discesa, si possono ancora ottenere: "Siamo arrivati a questo facendo rientrare tutto in una logica di business differente. Il vero valore sono i conti gioco/giocatori unici che vale molto di più della quota di mercato, dei volumi raccolti. Abbiamo ottenuto più spesa grazie a più giocatori unici".
 
Un concetto fondamentale nei risultati di Microgame che si riflette anche nella 'manna' che tutti aspettano, la liquidità condivisa di poker online: "Su questo tema mi rimane difficile costruire una posizione definitiva soprattutto perché ancora non abbiamo ricevuto comunicazioni sui termini del progetto che si avvierà, sul modello. Tuttavia il fatto che si consideri la liquidità condivisa come la panacea di tutti i mali è un falso. Chi lo dice non ha una competenza sufficiente per capire le regole che governano il business. Sono tanti i dubbi che ho come l'assioma che la somma di due mercati in crisi non debba significare per forza crescita. Qualora dovesse aumentare solo la spesa media senza un aumento dei giocatori attivi allora ci ritroveremo al punto di partenza dopo pochi mesi di gioco. In Italia abbiamo avuto una liquidità importantissima che ora è crollata. Ma la crisi del poker è derivante da un modello di business sbagliato e non dalla ghettizzazione dei mnercati. Dobbiamo anteporre l'intrattenimento prima della logica del montepremi e andremo sicuramente meglio".
 
Microgame è anche gioco live e il successo del Pptour: "Abbiamo già un accordo di massima in una bellissima location per la prima tappa 2017. Il modello rimarrà sempre quello, dai sat online da 15 euro per un'esperienza di gioco che offra un torneo con una struttura pro e un pacchetto completo di rimborso spese. Per l'organizzazione e la comunicazione spero di mantenere lo stesso team con cui ho lavorato finora".  

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