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Le cryptovalute su Americas Cardroom: rischi e vantaggi per il poker online

25 settembre 2017 - 09:26

Le cryptovalute arrivano prepotentemente nel poker online grazie ad Americas Cardroom: ecco rischi, vantaggi e benefici. 

Scritto da Cesare Antonini

Molte cryptovalute e monete elettroniche verranno accettate da Americas Cardroom, la principale poker room che opera attualmente sul mercato americano. Una notizia davvero importante per il poker online mondiale anche se la room in questione non è proprio legale nel momento in cui accetta players americani.
TUttavia è un segno di grosso cambiamento. Vedere aziende che stanno raggiungendo dimensioni notevoli come ACR del Winning Poker Network è sicuramente una ventata di novità che potrebbe presto spingere altre realtà ad accettare cryptovalute, Bitcoin e similari. Proprio nei giorni scorsi parlavamo di validissime soluzioni di sicurezza che potevano arrivare proprio dalle monete virtuali. E il Blockchain continua ad essere un argomento davvero centrale nelle prossime fiere ed esposizioni internazionali di gaming.  

In effetti l'accettazione di pagamenti crittografati offre tante opportunità. In primis la sicurezza e l'azzeramento (o quasi) delle minacce di frode oltre che la possibilità di ridurre la tassazione.
Inoltre è possibile attirare anche una audience maggiore attingendo ai bacini di chi gestisce già Bicoin e altcoin. E come avevamo annunciato, gli utenti possono disporre immediatamente dei loro depositi nei conti utilizzando un sistema di pagamento che gestisce i trasferimenti a costo zero: i soldi, insomma, non sono trattenuti nella room ma a fine sessione tornano nelle casse dei players.
Ormai le cryptovalute non parlano più solo la "lingua" del Bitcoin ma di tantissime altre monete virtuali e Americas Cardroom ha voluto accettarne diverse decine. Per ora saranno comunque interessati solo i depositi, poi la crittografia riguarderà tutto il gioco.
Naturalmente una room come ACR che accetta players da oltre 165 paesi diversi, è stata una scelta piuttosto facile da compiere. Sarà facile attirare maggiori clienti abbracciando più mercati e un bacino d'utenza davvero vastissimo e di natura "dot com", ma era anche una scelta obbligata visto che tantissimi players avevano ormai chiesto questa possibilità.
Ultima indiscrezione: potrebbe essere CoinPayments il fornitore di servizi per iniziare le prime transazioni e depositi con monete virtuali.
 
Qualche considerazione in ordine sparso: indubbiamente la notizia è un segnale bellissimo per il settore. Il timore. però, è che questo ritorno in auge delle monete virtuali spinga ancora una volta i governi ad interrogarsi sulla libera natura di queste economie. Così come fu per il gioco online, la volontà degli Stati è sempre quella di regolamentare dietro la "scusa" della protezione dei players e dei consumatori. In questo caso la protezione verrebbe data dall'adozione delle cryptovalute, è vero, ma la loro natura cozzerebbe con eventuali tentativi di controllarne il funzionamento. La sicurezza e i vantaggi dipendono solo dall'indipendenza da autorità e mercati. Riusciranno a comprenderlo i legislatori?
In più il terreno su cui sperimentare il tutto, Americas Cardroom, potrebbe essere presto colpita dalla scure delle regole Usa sul poker online: accettare gioco dagli States senza una licenza interstatale (a livello federale non c'è ombra di licenze e concessioni) è fuori legge. Per ora si continua a giocare tranquillamente, non solo su ACR (rispunta anche Bodog) ma il Governo a stelle e strisce ci ha abituato a improvvisi risvegli con conseguenze decisamente negative per chi "sgarra".

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