Campione d’Italia - Una vittoria devastante, un tris di anelli al dito e questo è il più importante della sua carriera perché gli dà l’accesso al Global Casino Championship, la finalissima da 1 milione di dollari in palio per i qualificati dal “domestic” e dall’international Circuit Wsop: lui è Michael Lech, dall’Arkansas e piombato a Campione d’Italia nel bel mezzo di un suo lungo viaggio, per giocare il Wsop Circuit main event che alla fine ha vinto “shippando” il Ring più importante ai giocatori italiani che hanno provato ad impensierirlo al final table. Tuttavia, Dennis Karakashi a parte ad inizio giornata, i nostri non sono mai riusciti a scalfire la sua leadership presa poco dopo lo start. In effetti si profilavano almeno 10 ore di gioco: dopo 6 ore appena tutto risolto e Lech ha potuto scrivere alla mamma, nel lontano Arkansas per dirle “ho vinto!”.
“Sono stato fortunatissimo oggi al contrario di ieri e c’è voluto un bell’impegno per raggiungere il final table e poi arrivare alla vittoria - ha confessato Lech a fine torneo - i players italiani sono molto aggressivi e spesso fantasiosi e io mi sono divertito molto e mi sono trovato benissimo qui al di là del successo che per me è il terzo in carriera nei Circuit”. Tre anelli, uno a Saint Marteen, l’altro in un high roller a New Orleans per una prima moneta molto ricca di oltre 100mila dollari. Quello di Campione d’Italia gli darà l’occasione di sbarcare finalmente al Global Casino Championship: “Gli altri due Ring non mi davano questa possibilità. Per me è davvero il massimo poter giocare questo splendido torneo in casa, praticamente. Ovviamente rappresenterò l’Italia in quella tappa!”.
Runner up il torinese e torinista Max Forti che sfoggiava al final table la classica maglia granata. L’Italia rispondeva coi suoi 330mila dollari vinti in carriera contro gli oltre 840mila di Lech conquistati per la maggior parte con una seconda piazza da 400mila bigliettoni alle Wsop 2016 quando sfiorò il bracelet. Soddisfazione per Forti, alla fine: “Il raddoppio che ero riuscito a fare in heads up mi aveva portato a 4 a 1 in chips a 3 a 1. Poi quel colpo con A4 mentre Lech aveva chiuso scala bilaterale e nel colpo finale ai resti ha chiuso anche full house con A2. Peccato ci credevo ma già essere arrivato secondo è stata una vittoria vista la bravura e la run del vincitore”.
Poi l’appello di Max: “Questi sono i veri tornei, 770 euro, 70 minuti di livelli, 30.000 gettoni, freezout e senza garantito. Gioco anche i re entry ma io vorrei che tornei così venissero organizzati più spesso e poi a questi buy in o anche dai 1.000 euro in su”.
Gli entrants sono stati 207 per oltre 140mila di prize pool, numeri buoni per un buy in di questo tipo e la situazione del mercato. In ogni caso è stato il torneo più tecnico e dalla struttura più profonda, giocato in questo inizio 2018 in Italia. La qualità del winner e dei players andati a premio e al final table sono una grande testimonianza di quello che è accaduto nell’ultimo weekend del Wsop Circuit Italy.
Dicevamo di Dennis Karakashi che ha dovuto lasciare strada agli altri in quarta posizione. Era partito molto bene annichilendo subito Lech con un colpo. Poi un trips che proprio il player Usa non paga nonostante una coppia di dame hittata sul board. Sceso a 900.000 poi ha aspettato colpendo al momento esatto. Ha piazzato due colpacci a Dennis: il primo quando chiude scala al river con 4-7; poi quel full house di Q e 6 con “La Snaida” che aveva tripsato le dame. Colpi imparabili e Lech chip leader.
Terzo è uscito Michele Zullo anche lui rimasto sotto il milione con Forti quando Lech aveva già 4 milioni.
In quinta piazza un Bruno Stefanelli che short ma che è riuscito a rosicchiare ben tre posizioni. Presti sesto mentre Carlo Savinelli non è riuscito ad aggredire come voleva e quando ha forzato un gutshot con 10-8 Zullo aveva “tripsato” i Kings. Poco dopo è uscito e continua a centrare final table da ottobre 2017, il secondo prestigiosissimo nel giro di un mese nel 2018: di sicuro vuole e voleva di più.
Subito out, oggi, Andrea Galan, protagonista di un grande day3 che si ripresentava come più short. Il payout non gli regala occasioni per migliorare il board ed è lui il primo out.
Il payout:
Michael Lech |
32000 |
Max Forti |
22000 |
Michele Zullo |
16000 |
Denis Karakashi |
12500 |
Bruno Stefanelli |
9500 |
Guido Presti |
8000 |
Carlo Savinelli |
6500 |
Andrea Galan |
5153 |
Milan Gazivoda |
3800 |
Patrick Sanfilippo |
2800 |
Agazio Gerace |
2800 |
Shota Khazarade |
2200 |
Alexander Novitskyi |
2200 |
Gabriele Lepore |
2200 |
Fabio Vitale |
1800 |
Beka Mukhigoli |
1800 |
Jean Marc Bellini |
1800 |
Andrea Deiana |
1500 |
Marko Mikovic |
1500 |
Lorenzo Pio |
1500 |
Stefano Balsamo |
1500 |
Fiodor Martino |
1500 |