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Re entry o freezeout, la verità sta nei numeri, nel frattempo giocate e mollateci

11 settembre 2017 - 14:40

Le continue polemiche sui format dei tornei non hanno senso, re entry o freezeout, l'importante è giocare e vincere. 

Scritto da Cesare Antonini

E niente i tornei col re entry fanno schifo e sono un bingo. Ma hai visto che cosa mi ha fatto in quella mano? Ci credo poi tanto si riscrive. E quanto ci mancano i vecchi freezout, ah quelli belli dove se ti siedi al primo livello e busti la prima mano poi non ti puoi più riscrivere.

Perdonateci ma questa volta sbottiamo: fateci il favore, giocate zitti e mosca! Soprattutto se poi a Campione d’Italia o in altre location in cui in questi anni partecipiamo abbiamo visto sempre numeri non impressionanti per i vostri cari amati freezeout. E diciamoci anche un’altra cosa: a tutti piace parlare, del resto siamo un popolo di allenatori ora amplificato a dismisura dall’antenna nociva dei social network dove tutti sono a caccia di like e consensi. Poi alla stretta finale i tornei con re entry totalizzano numeri clamorosi e vi smentite puntualmente fuggendo come bambinette alla vista dell’eliminazione diretta. Sì perché poi quale scusa troveremo su Facebook per non braggare l’itm raggiunto dopo aver sparato tre bullet?

Stiamo sbagliando, però, a combattere contro i mulini a vento. La verità è un’altra e ce la sbattono in faccia i numeri.
Il riferimento è ovviamente al main event Wsop Circuit Campione d’Italia che si conclude mentre scriviamo, oggi 11 settembre: 1.100 euro e 186 payers in gioco. Numeri bassi? Beh rispetto a quello cui eravamo e siamo abituati in quella location certo che sì. Ma non è solo colpa del mercato e della crisi e dell’abbassamento dell’average buy in: le date di questo Circuit dovevano essere originariamente a fine mese, lontane dal Psc Barcellona e da altri eventi e dalle ferie estive. Mancavano tanti players stranieri e alcune sovrapposizioni su Rozvadov non hanno aiutato.
Ma al di là di queste valutazioni che all’utente finale possono interessare o meno, in generale notiamo una mancanza di sicurezza nelle capacità al tavolo. Invece di cercare strutture giocabilissime dove far emergere le proprie skills alcuni player cercano re entry e più bullet da sparare. Forse anche per abbattere un minimo di varianza live anche se, sappiamo bene, che questo è impossibile o comunque decisamente marginale. E non sarebbe neanche un male.
Continuiamo, però, a non comprendere queste polemiche tutte a caso quando si potrebbe giocare e basta. C’è sempre la sensazione di doversi giustificare di aver perso quel colpo pazzesco o di difendere la propria immagine di giocatore stanco da sala o che ha vinto magari un torneo nel 1998 e non becca più un itm da 20 anni.
Scusate lo sfogo ma pensando ai field stranieri e a come viene interpretato il gioco all’estero e negli Usa, la culla dell’Hold’em, proprio non vi si può sentire.
Sui format dei tornei darei la parola fine alle entries e al mercato. Punto. Basta polemiche, giocate e basta. E soprattutto, enjoy.

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