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Dopo la sentenza del Consiglio di Stato il poker live rischia grosso: leggere bene le avvertenze

28 maggio 2018 - 01:22

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato il poker live rischia grosso e nel weekend tra i circoli italiani, forse,si è passato il segno.   

Scritto da Cesare Antonini

Il Consiglio di Stato è stato piuttosto chiaro cancellando di fatto un settore: senza concessione, non si può organizzare un torneo di poker live. Nel weekend appena passato due circoli, due club, hanno garantito in due 150.000 euro totali di montepremi. Esce poi un duro articolo contro questi poker club e tutti quelli dell’hinterland milanese, vengono effettuati degli esposti alle forze dell’ordine, almeno così si dice. Ma si va avanti come se nulla fosse in un paese ormai totalmente allo sbando con un forte scontro politico in atto e un governo  ibrido e difficile da portare avanti nel futuro (mentre scriviamo è già saltato il premier Conte).

Cosa succede e cosa potrebbe (non) succedere nel settore del poker live? Verrebbe da gettare la spugna in terra. Sì perché qui vale tutto e il contrario di tutto. Possibile che di fronte ad una sentenza così forte, quella del Cds, non si faccia minimamente riferimento nell’azione quotidiana di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine? Capite bene, amici dei circoli, sapete quanto vi abbiamo sostenuto. Sapete anche, però, che state tirando un po’ troppo la “cordicella”. Quello che è successo in questa ultima settimana è forse la morte del poker. I players non la pensano esattamente così ma è evidente: chi si sarebbe perso tutta questa dead money, 150mila euro con promo sui chip leader di tutti i flight, day con special price buy in e addirittura la possibilità di pagare di più per iscriversi in media al day2. Scusate ma la cosa fa sorridere. Specie perché, poi, in molti a giocare questi eventi ( e anche ad organizzarli), sono i primi a fare i sermoni contro alcuni format da casinò. I famosi “bingo”. I vecchi freezout, dove sono finiti? Tutti a ripetere la stessa litania. Poi ecco delle formule con schedule modificati giorno dopo giorno in una lotta senza quartiere tra sale da gioco.
Non stiamo auspicando dei raid, sia chiaro. Ma la situazione è paradossale. Il Cds, dicevamo, ha spazzato via ogni tipo di limite e garanzia indicando l’unica strada, quella della regolamentazione. Adesso qualsiasi eventuale controllo che dovesse arrivare ad una denuncia e quindi ad una causa penale, metterebbe gestori e players sorpresi a giocare nelle poker room live, in condizioni davvero complesse a livello giudiziale. Il Cds ha parlato chiarissimo.
Forse è preferibile mantenere un atteggiamento più prudente che sparare ingenti garantiti. Poi a livello tecnico i players possono scegliere come e dove giocare. Leggete benissimo le avvertenze, però.

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