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Reddito di cittadinanza: poker online 'disastro' d'Italia, fumo e alcol liberi!

07 ottobre 2018 - 23:00

Il problema dell'Italia è il gioco d'azzardo, anzi, il moribondo poker online, per il ministro del lavoro Luigi Di Maio: l'azzardo unica spesa immorale del reddito di cittadinanza. 

Scritto da Cesare Antonini

Nella vorticosa quadriglia delle spese immorali del Reddito di Cittadinanza, strumento fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle nella prossima manovra finanziaria, indovinate chi è rimasto col cerino in mano perdendo un altro pezzo della sua “dignità”? Ovviamente il gioco pubblico! E tra i vari giochi l'ottimo analista Luigi Di Maio, se l'è presa proprio col moribondo poker online “dot it”. Dopo Unieuro, il fumo, l'alcol e una lunga lista di spese immorali, il “caudillo” grillino vicepremier lancia un “tana liberi tutti” e a contare toccherà proprio al gioco d'azzardo, l'unico vietato nel paniere del reddito in questione. “La vera piaga sociale del paese”. Ovviamente quello legale, mica quello illegale. No, quello va bene anche se in settimana abbiamo scritto di città come Catania in cui le Fiamme Gialle hanno sequestrato l'ennesima sala da gioco illegale dove sono comparsi anche i soliti totem, già pronti nei magazzini della malavita per rimpiazzare slot legali e altri giochi a mano a mano che Regioni e Comuni vietano.

E' tutto così assurdo che Di Maio abbia dichiarato (ok le piroette potrebbero ancora essere altre 10 o 100, ovvio) che l'unica spesa immorale sarà il gioco d'azzardo. Non solo, addirittura col reddito di cittadinanza si potranno acquistare sigarette, alcol, cannabis e, fossero legali, anche eroina e cocaina. A questo punto dobbiamo attenerci almeno a quello che il governo dice sui social e in tv perché le manovre scritte pare non esistano ancora. Quindi un pacchetto di sigarette pare non faccia male, così come non fanno male 100 pacchetti ma un solo gratta e vinci, una partita da 1 euro o un freeroll su un sito autorizzato di poker online o una scommessina da 2 euro,beh quelli sì.
A questo punto, quindi, l'emergenza di salute pubblica che ha motivato il decreto Dignità va dimostrata fino in fondo. Se l'adv ban fu motivato per questo paragonandolo al fumo allora perché la spesa immorale è solo quella dell'azzardo e non le sigarette o l'alcol?
La nostra sensazione è che il ministro si nasconda in corner insultando il gambling quando è in difficoltà. Trova sempre terreno fertile visto che non gli risponde nessuno del settore. In altre circostanze un fronte comune compatto gli ha fatto cambiare idea in maniera piuttosto repentina.
E siccome una parte del nuovo governo ama sempre parlare di lobby, ci viene il dubbio che il fumo, a questo punto, eserciti una bella pressione sui nuovi amministratori. I morti ci sono e sono in aumento in un Paese anche martoriato dall'inquinamento e da gravissime malattie. Una strage. Così come il problema dell'alcol e della droga martoria il paese. Ma il problema è sempre e solo il gioco d'azzardo.
L'abbiamo già scritto e lo ribadiamo: se il ministro ci spiega come si fa a rovinarsi col poker online legale in Italia ce lo dica, magari abbiamo dati totalmente sbagliati di un settore che, invece, è prossimo allo zero e sul quale abbiamo fatto la solita figuraccia in Europa sfilandoci all'ultimo dagli impegni della liquidità condivisa con tre stati membri. Caro vicepremier potessimo spiegarle le nostre ragioni, almeno una volta, forse cambierebbe almeno il 5% delle sue convinzioni. Se solo accettasse un confronto. Ma che la convinzione che sia utile è sempre meno forte. Anzi.

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