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Il poker online sempre più giù: la pool è vuota, serve la liquidità internazionale

05 novembre 2018 - 16:25

I dati agghiaccianti del poker online nel mese di ottobre chiamano ancora la liquidità internazionale a rianimare il settore. 

Scritto da Cesare Antonini

I dati di ottobre del poker online smentiscono il Governo gialloverde ancora una volta di più (se servisse ancora dopo la ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità e tutte le teorie possibili e immaginabili nel settore): se il vicepresidente del consiglio Di Maio ci leggesse capire che prendersela con questo “verticale” dell’industry del gioco pubblico non solo è fuori luogo per l’abilità prevalente rispetto ad altri settori, ma anche senza senso visti i dati che circolano anche in relazione col casinò online. Non vogliamo di certo innescare un’ulteriore lotta tra segmenti del gambling, anzi. Vogliamo però parlare di quello che conosciamo meglio e, come dicevamo già mesi fa, ce lo dica il vicepresidente come si fa a rovinarsi ed “andare rotti” col poker online d’Italia che se ci riesce gli diamo anche l’award come miglior giocatore dell’anno. I dati parlano chiaro: il gioco scende ogni mese se parliamo di hold’em cash e mtt e trovare un’offerta che possa rovinare l’Italia e diventare addirittura una piaga è impossibile oltre che irreale.

E senza pubblicità da luglio 2019 e senza liquidità internazionale il gioco è destinato ad affievolirsi sempre di più.
Non vogliamo ripeterci ma è il caso di lanciare ancora un altro allarme. Del resto chi sta per sparire grida e non si fa problemi a sgolarsi. Lo facciamo anche noi.
Anche perché la fuga dei players è ormai cosa nota e le regole europee glielo consentono. E aggiungiamo: fanno bene! Sì perché chi lavora col grinding non può andare a “pesca” in un laghetto di provincia. Vuole grindare nel mare più ricco che ci sia per garantirsi la possibilità di sfamarsi, mica per altro. E la fuga verso altri lidi è in atto. Questa, insieme a tante altre, è una ragione validissima per ripescare (tanto per restare in tema) la partecipazione alla liquidità regionale condivisa. Un impegno che ancora è in piedi ed è ancora valido anche se siamo in ritardissimo.
La liquidità internazionale consentirebbe al poker online di riprendersi e, per chi ha paura che possa diventare una piaga, si tratta piuttosto di far rientrare quelle risorse che sono uscite e che continuano a uscire.
E per gli operatori italiani che temono per la concorrenza estera c’è il decreto Dignità a bloccare un po’ tutto. Se quello poteva essere un timore, una probabile liquidità internazionale avrebbe in Italia i suoi limiti anche se converrebbe sempre e comunque. Partirebbero solo i network già diffusi in Spagna, Francia e Portogallo e altre room avrebbero grosse difficoltà. Le italiane possono comunque contare su un vantaggio competitivo di brand fortissimo in queste condizioni.
Quindi, caro vicepresidente, caro governo, il poker online non è una piaga, non potrà mai esserlo. Anzi, andrebbe spinto rispetto ad altri “verticali” proprio per la sua evidente componente di abilità insita nel gioco in questione.

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