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Le grandi contraddizioni dei social network: ban del gioco legale, minori depredati nel Gaming

28 gennaio 2019 - 11:26

Le contraddizioni di Facebook tra il ban preventivo e arbitrario del gioco pubblico e truffe gravissime su minori sul gaming online. 

Scritto da Cesare Antonini

Quello che abbiamo pensato appena abbiamo scoperto questa Class Action contro Facebook da parte di tantissimi utenti americani? Tutto molto bello, ma soprattutto "equo". Se da una parte assistiamo ad un’opera di oscurantismo preventivo e totalmente randomico del Gambling legale, dall’altra scopriamo questo pazzesco business sulla pelle dei più deboli, una presunta frode che sarebbe di una gravità immensa. Ma di cosa si tratta specificatamente? In Usa le chiamano “Friendly Fraud”, frodi amichevoli, la traduzione è facile. In poche parole la class action in questione accuserebbe Facebook di aver ingannato i bambini e i loro genitori con acquisti in-game su un certo numero di giochi mobili.

Secondo un rapporto di Reveal News, i memo interni di Facebook non solo incoraggiavano la strategia di massimizzazione del profitto, ma si riferivano anche ad alcuni dei bambini come "balene" ideali per spendere centinaia, se non migliaia di dollari, sugli aggiornamenti del gioco. Un quindicenne, ad esempio, è riuscito a scaricare $ 6.500 in giochi durante un periodo di due settimane.

Nel settore del gioco d'azzardo, le "balene" sono grandi giocatori che perdono grandi e perdono costantemente, e sono quelli che sostengono il banco della casa. Ma chiamare “whales” dei minorenni incollati al tablet o allo smartphone è davvero gravissimo. 

Il rapporto continua dicendo che Facebook sapeva che molti di questi bambini non sapevano che stavano facendo acquisti, ma continuavano comunque a offrire i prodotti, anche dopo che gli sviluppatori avevano trovato una soluzione.
Gli acquisti di giochi nascosti hanno visto riaddebiti al tasso del nove percento, che è più di quattro volte superiore alla soglia del due percento, il tasso che la Federal Trade Commission ha fissato per le pratiche commerciali "ingannevoli". I giochi inclusi nel rapporto includono Angry Birds, Wild Ones, Barn Buddy, Ninja Saga, Petville e altri.
Ora veniamo a noi. Possibile che questo social network agisca in maniera così libera e senza nessun filtro etico consentendo post di persone, pagine e gruppi molto più gravi di un bonus del 20% di una poker room o di un bookmaker online? O ancora peggio blocca in maniera preventiva le pagine delle società di gioco per evitare sanzioni dal dl Dignità e consente queste “frodi in amicizia”?. Una reprimenda totalmente casuale, come dicevamo, visto che a macchia di leopardo, vengono chiuse alcune pagine e altre no. Il tutto in assenza delle linee guida di Agcom che dovrebbero arrivare a giorni per disciplinare anche l’utilizzo dei social. 
Per giunta da una parte si chiudono pagine costate anche decine di migliaia di euro di campagne promo mentre si consentono queste azioni tutt’altro che etiche e “leggermente” contraddittorie con la lotta al gioco d’azzardo. Ovviamente l’azione anti-gambling è solo cautelativa ma rimane totalmente arbitraria e riapre il problema che spesso ha visto al centro delle polemiche il numero uno dei social: chi controlla il controllore?

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