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Il poker nel dimenticatoio in attesa dei rinnovi in Adm e della task force governativa

18 marzo 2019 - 17:41

Poker live e online nello stallo più totale a livello legislativo ma va seguita la task force governativa e il rimescolamento delle cariche in Adm. 

Scritto da Ca

La notizia che abbiamo dato in settimana sul disinteresse totale del Governo gialloverde di trattare i casi di poker live e poker online in tema soprattutto di liquidità internazionale purtroppo continuano a trovare conferme. Nonostante una petizione di 1.000 firme completata online su Chance.org, sarà davvero difficile che si discuta di questi temi a livello politico nazionale.
Ci troviamo molto d'accordo (purtroppo) con questi rumours e gli diamo abbastanza credito. Del resto le uscite delle società italiane avverse al mercato condiviso rappresentano l'indizio che costituisce la prova provata che ragionare in maniera serena su questo tema, ora, è impossibile. Un modo per spegnere qualsiasi pezzo di cenere che prova ancora a riaccendere il fuoco appicciato dall'Italia stessa, tra l'altro, a luglio 2017 con la firma dell'accordo multistato per la liquidità condivisa.
E proprio nell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato è il momento peggiore per parlare di novità e innovazioni. Il nuovo direttore generale Benedetto Mineo ha preso in mano l'agenzia collegata al Mef e si sta incontrando non solo col clima politico peggiore della storia d'Italia contro il gioco pubblico, ma anche in un momento di profonda ristrutturazione. Sono tanti i manager che stanno a fine mandato e rimpiazzarli non sarà facile. In molti verranno ovviamente rinnovati ma è possibile che ci sia qualche novità in qualche ufficio. E se per adesso le possibilità che cambi qualcosa stanno a zero, un cambiamento potrebbe riportare il "file" liquidità condivisa all'attenzione generale del "diggì" Mineo che, su indicazione del nuovo direttore qualora Daria Provvidenza Petralia dovesse cambiare mansione, potrebbe riconsiderare la pratica e rimetterla in cima alla pila della sua scrivania.

Difficile, durissima. L'adesione alla liquidità verrebbe vista come un ampliamento dell'offerta di gioco anche se tutti sanno che si tratta di un elettroschock per tentare di riportare in vita un "deadman walking". Uno stato sovranista, poi, difficilmente vedrebbe bene una cooperazione con i "nemici" francesi in un ambito europeo.
Del poker live inutile parlare. A luglio 2019 saranno 10 anni dalla scrittura della norma primaria che attende da 10 anni, appunto, proprio la redazione di un regolamento attuativo. Alzi la mano chi ci crede ancora.
Confortanti, se confermate, le notizie della creazione di una task force di esperti sul gioco d'azzardo. Parte del Governo vuole capirci di più anche se, dopo anni di gioco pubblico, leggi e regolamenti, a cosa dovrebbero servire questi esperti con Adm e Mef che si occupano già del settore? E se un politico fosse preparato sul serio non dovrebbe spendere soldi per farsi informare da sedicenti consiglieri. Ma, tant'è, in questo momento accogliamo con grande favore a questa commissione. Che serva a riportare su un piano di discussione equilibrata, normale, non proibizionista, il tema del gioco pubblico d'Italia.
La prospettiva, intanto, è quella di qualche passetto indietro nella lotta senza confini al gioco di Stato da parte, soprattutto del M5S. La manovra finanziaria arriva presto e di soldi ne servono tanti. Se un aumento maggiore della tassazione su slot e gioco online è da scongiurare, il Governo deve per forza dover contare sui soldi del settore in questione. Ma c'è più poco da mungere e, anzi, sarebbe il caso di abbassarle le tasse e favorire il riordino per bloccare leggi regionali e comunali, altrimenti, da queste pool uscirà pochissima "acqua". Se non si sanno fare i conti neanche in questo senso allora la fine è davvero vicina.

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