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Non sarà l'effetto Moneymaker ma ecco il settore del poker italiano nel 'dopo Sammartino'

22 luglio 2019 - 08:53

Dario Sammartino e il suo 'miracolo' per il settore del poker live nelle condizioni attuali tra casinò, online e Dl Dignità. 

Scritto da Cesare Antonini

L’abbiamo già detto: non sarà di certo l’effetto Moneymaker, cambierà davvero molto poco per il mercato strettamente italiano, ma il secondo posto di Dario Sammartino al main event delle World Series of Poker rappresenterà comunque un boost per il nostro settore. Alcuni colleghi hanno scritto bene che Super Dario è stato l’uomo giusto al posto giusto ma nel momento sbagliato. Tutto vero ma quello che si è scatenato nel nostro mercato va comunque analizzato e potrebbe dare un’iniezione di vitalità in grado di sostenere un movimento asfissiato dalla gestione poco assennata dello Stato, dei casinò di Stato e delle stesse società di Stato. 

Il momento sbagliato rischia di farci ripetere storie e concetti già espressi. Tuttavia il Governo continua ad ignorare il poker dal vivo. Tra pochi giorni “festeggeremo” i 10 anni dalla mancata promulgazione del regolamento attuativo della legge che consentirebbe l’apertura di room live sul territorio italiano. Tutti i Governi di qualsiasi bandiera hanno messo la polvere sotto il tappetino mentre club e players continuano a giocare rischiando la fedina penale tutti i giorni. Gli ultimi sequestri ce lo dimostrano. Purtroppo. 

C’è poi la crisi dei casinò italiani. Campione d’Italia è ancora chiuso e anche qui tra pochi giorni “festeggiamo” un anno dallo stop dovuto al fallimento finanziario di casa da gioco, amministrazione comunale e chi più ne ha più ne metta. Venezia ignora i tornei di Hold’em e Saint Vincent è riuscita a rovinare 7-8 mesi di rilancio e di grandi eventi che sembravano soddisfare tutti, players, addetti e indotto. Sanremo è riuscita a portare un grosso evento come l’Ipo ma anche in questo caso da qui a qualche mese non si intravede qualcosa di simile. Tuttavia, se non altro, tornei e cash game si giocano ancora. 

Sul poker online i dati parlano chiaro: il segno meno non riesce a togliersi davanti ai report mensili, trimestrali, annuali. Magari fosse un mercato maturo. Purtroppo soffriamo di “invecchiamento precoce” nella liquidità interna e senza possibilità d’uscita. Ogni tanto qualche “brodino” ma movimenti infinitesimali verso il segno più e pressoché inutili alla ripresa. Ma senza la condivisione della liquidità condivisa e la partecipazione ai tavoli con Spagna, Francia e Portogallo, non ci si può aspettare una crescita. Solo una morte lenta e uno stato comatoso perenne. 

In più mettiamoci l’attivazione definitiva del Dl Dignità. Senza pubblicità portare nuovi players nelle pool sarà davvero difficile. Anzi, pressoché impossibile. 

Lo scenario è tremendo. Ma è questo. 
Cosa può fare, quindi, la performance di Sammartino da sola? Non ci sono assolutamente le condizioni per un nuovo effetto Moneymaker. Tuttavia Super Dario in un colpo solo ha risvegliato gli entusiasmi di tantissimi giocatori “dormienti”, ha ridato “dignità” al settore intero perché la sua immagine è fresca, giovane, pulita, già di livello internazionale, insomma, ha vinto davvero su tutto. Nei giorni di ingresso del divieto di pubblicità ha proiettato il poker su tutti i quotidiani nazionali e ha fatto i numeri pazzeschi su quelli di settore. Immaginiamo che in tanti ora acquisiranno fiducia e cercheranno di ripercorrere le sue orme e si metteranno a giocare da 50 centesimi ai tornei più importanti sia live che online. 
Non sarà certo l’effetto Moneymaker ma in queste condizioni quello di Sammartino è stato e sarà un vero e proprio miracolo. 

 

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